' . - atto., e - possiamo ,aggiungere ormai irrimediabile, giacchè sembra difficile immaginare (si pensi, ad esempio, a Napoli) un piano regola - tore che con coraggiosa coerenza preveda la demolizione di tali malfor - mazioni urbane. Oggi, d'altra parte, non possiamo accontentarci di addossare tutte le respo11sabilità a quanti, amministratori, ·uomini di governo, speculator i, hanno indirizzato o inconsciamente favorito il fenomeno dell'espansion e edilizia nei termini che sappiamo: alle spalle degli a·mministratori pre - mevano (lo abbiamo già <letto) le migliaia di senzatetto che chiedev,ano una casa, comunque fosse; alle sipalle degli uomini di governo preme - vano i disoccupati. Il discorso sugli ur-banisti e gli architetti è necessaria·mente più profondo. Pressochè senza eccezione, nell'ultimo decennio essi hanno segu ito supinamente le direttive dei committenti, contribuendo così attivamen - te (fino a qual ·punto consa·pevoli sareb·be difficile dire) ai processi invo - lutivi che l'espansione <<addizionale» h,a creato nelle nostre città. Ogg i, comunque, essi non possono non essere piename11te consci delle respo1 1sa1bilitàcui sono venuti meno nel dopoguerra, e di quelle che ad essi incombono attualmente. N.on si chiede loro di assumere, per reazione , atteggiamenti di ~ rifiuto ad oltranza», cl1e s.arelbbe veramente troppo pretendere e che del resto non avreb1bero alcuna prdbabilità di success o; ma è la stessa opinione pubblica qualificata ,a chiedere ad essi, proprio per la attuale coscienza degli errori e delle irresponsabilità dell'ultimo d ecennio, di aver chiara la visione dei problemi odierni, di s.aper assumer e finalmente una funzione di guida. Saranno capaci di tanto gli urbanis ti e gli architetti ? Non sembri scetticismo il domandarselo: purtroppo gli urbanisti di oggi sono in gran parte gli architetti di ieri, e si trovano es si stessi oggi a giudicare delle proprie opere pass.ate. E non 1parliamo pe r gli urbanisti-architetti di ieri e di oggi, che hanno operato e continuano ad operare, con perfetta incoerenza, su due fronti opp.osti. Oggi, alla luce dell'esperienza dell'ultimo decennio, l'incoscienza sarebbe malafede. Rico11oscendo l'insufficienza di una denuncia \1 tnuta troppo tardi, dobbiamo proporci una maggiore tempestività nei riguardi dc1 problemi analoghi che sorgono ora, con gravità ed urgenza, se possibil e, ancora maggiori che non allora, e che richiedono un impegno cultural e correlativamente maggiore_ [90] Bibloteca Gino Bianco
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