Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

verso le considerazioni astratte e teorizzanti. Nè tanto meno che ciò escluda il discorso e la discussione su problemi pratici e particdlari ». Ma, una volta riconosciuto ciò, è anche da riconoscere - ci sembra - che il tempo ,di prese di ,posizioni più intransigenti e recise non è più derogabile nella quotidiana azione politica della sinistra democratica. Se fra qualche anno un giornale cattolico potesse r~petere qu.anto ha scritto Il Popolo nello scorso ottobre sulla corre~ponsabilità dei << laici >>per la rovinosa situazione della scuola di Stato, bisognerebbe concludere che la causa della laicità dell'istruzione è definitivamente ,perduta. Vinta contro la scuola di Stato la « guerra fredda», gii avversari di essa si preparan_o ad una lotta più dichiara~ ed aperta. È noto come nel Congresso delle scuole private europee, tenutosi recentemente a Roma, si sia lamentato che la scuola privata italiana sia in una condizione di inferiorità rispetto a quella di altre sue più fortunate consorelle; e sono state avanzate precise richieste perchè l'Italia si metta µl passo, e inizi una politica di sovvenzio_ni legali alla scuola privata. Né è mancato l'intervento della massima Autorità cattolica, che in un discorso finale rivolto ,ai congressisti ha aus,picato la massima espansione delle scuole 1 private: « Lo Stato, il potere politico in quanto tale, non interverrà che per esercitare un ruolo ausiliario, per assicurare alla azione dei privati l'estensione e l'intensità richieste. Lungi dunque dal considerare la scuola privata come del tutto subordinata al potere politico, bisogna riconoscere ad essa una reale indipendenza nelle suo proprie funzioni ed il diritto di ispirarsi ,ai princìpi familiari, che governano la crescita e lo sviluppo della persona um.ana, senza dimenticare, naturalmente, le necessità imposte dall'ambiente sociale>> (Osservatore Romano, 13 novembre u. s.). Sono, come si vede, dichiarazioni assai impegnative e di primaria importanza. Non a caso u11 quotidiano responsa:bile e qualificato come Il Corriere della Sera ha avvertito la necessità di puntualizzare anche in questa occasione il complesso problema. Sul numero del 18 novembre Panfilo Gentile, pur rendendosi conto e sottoscrivendo le nobili preoccupazioni del Pontefice per gli inaJienabrli diritti delle famiglie e dei singoli cittadini dinanzi al pericolo di una statolatrìa totalitaria, affermava però: « Lo Stato non può limitarsi, quanto alla Scuola, ad una semplice funzione ausiliaria, integratrice delle eventuali deficienze della scuola privata. Deve essere, invece, riaffermato il diritto dello Stato a restare la sola autorità competente a rilasciare titoli [56] BiblotecaGino Bianco

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