Editoriale Le discussioni sul problema della riforma del Senato e sullo sciogli. mento anticipato del Senato medesimo porgono l'occasione, sembra a noi, ad ttn discorso assai piu approfandito e generale sulle strutture. elettorali e parlamentari della deniocrazia italiana. E meraviglia, francamente, che un tal discorso noti sia stato ancora fatto: poiché discutere di piccola o grande riforma della seco11daCamera e del suo scioglimento astraendo da tutti gli altri problemi è, a dir poco, dar prova di scarsa sensibilità politica e di mancanza di preoccupazione per alcuni problemi di fondo. La prima cosa su cui in Jiff atta materia conviene insistere, magari fino alla noia (e qui ovviamente non pensiamo affatto al Senato soltanto, ma a tutta la vita elettorale del paese), è quella della certezza della legge elettorale. Le leggi elettorali, soprattutto in una democrazia recente e gracile come la nostra, non sono soltanto i meccanismi con cui si assicura la rappresentanza politica e quindi il controllo politico dell'esecutivo, ma sono anche, ed anzi soprattutto, strumenti di educazione politica. Il cittadino deve essere sicuro che per un lasso ragionevole di tempo egli avrà il diritto di inviare in Parlamento i suoi rappresentanti con la stessa legge: quando vedesse, corne ha visto in Italia, clie questa legge gli vien mutata tra le mani in maniera da non aver più certezza dello strumento di cui si serve, sarà autori.izzatoa pensare che siffatti mutamenti vengono apportati per agevolare la classe dirigente al potere. Si replicherà che in Italia per disposizione costituzionale il suffragio è universale, diretto e segreto, e che pertanto i mutamenti di fondo sono [3] BiblotecaGino Bianco
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