Le cause di tanto vanno attribuite - sempre secondo il Convegno - ·anche ai sacerdoti che non posseggono in numerosi casi il prestigio di una vita esemplare e di un,a addottrinata competenza nei problemi che maggiormente interessano i fedeli sottoposti alla loro cura d' anime; cl1e dimostrano poco amore per la classe operaia e scars,a sollecitudine per i suoi disagi e malanni; che non sanno assumere le iniziative idonee a ri-- conquistare coloro che sono già sviati oppure sul punto di << s1 b.andarsi >> e di «perdersi>>. I cattolici, poi, sono in notevole ritardo di tempo nella vita politica e sindacale sui loro diretti avversari, socialisti e co·munisti; la parte sociale contenuta nel progr.amma della Democrazia Cristiana è di 1proposito inadeguatamente sviluppata e divulgata; molti imprenditori, pur professandosi cattolici, si oppongono a qùalsiasi iniziativa nelle lor<.1 fab·briche da parte delle A.C.L.I. o della C.I.S.L.; e via dicendo. L'attenzione del Convegno si è segnatamente ·volta - e non poteva essere diversamente - .alle zone del Mezzogiorno d'Italia, dove lo choc, in conseguenza dell'incontro tra tradizione ed innovazione, è stato più violento ed eversivo. È impossibile a ql1esto punto seguire partitamente tutte le dichiarazioni che sono state prospettate e i rimedi indicati; valga, però, il c.aso << limite >>di Crotone e della relazione sulla vita religiosa e spirituale di quel centro calabrese ad opera del professor Vincenzo Zoccali, assistente provinciale delle A.C.I.J.I. di Reggio Calabria. La scelta di Crotone - come è detto nella relazione - è dovuta al fatto che quella città possiede, allo stato delle cose, i maggiori complessi industriali della Cala1 bria; essa, inoltre, è l'esempio di una industrializzazione effettuata in un'antica comunità rurale, che fino a non molti anni or sono si trovava in s~ato di palese arretratezza e il cui braccian-- tato versava da secoli in una grave situazione di miseria, analfabetismo, depressione, servitù, ed isolamento. La situ,azione comincia a mutare in Crotone nel 1924,allorchè ha inizio in Sila la costruzione di centrali idroelettriche; e segnatamente nel 1925, qt1ando la Società Montecatini! a causa della presenza del locale porto, prende la decisione di ,aprire nella cittadina calabrese uno sta'bili-- mento. Da allora in poi, per effetto anche di un'analoga iniziativa assunta . dalla Società Pertusola, l',an1'biente va di mano in mano rinnovand.osi, e vengo110 fiorendo altri complessi industriali minori. Secondo i dati forniti dal professor Zoccali - al quale lasciamo la [112] Bìbloteca Gino Bianco
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