la salute fisica e morale - dovremo assistere alla crescita di una genera-- zione desolata, pessimistica, cinica. Se tali s.ono - fr,a i numerosi alt:ri che si potrdbbero citare - gliaspetti negativi dell'era del macchinismo, tuttavia il Convegno degli Assistenti ecclestiastici delle A.C.L.I. non ha valutato negativamente il processo di industrializzazione in corso nel mondo moderno e le tr,asfor-- mazioni che vengono subendo numerosi ambienti rurali, sino ad apparire in taluni casi del tutto modificati e, anzi, « stravolti ». Sono lontani,. del resto, i giorni - alla fine del secolo scorso - in cui i cattolici consideravano le città « sentine di .ogni vizio >> ris1pettoal panorama rassicu-- rante ed idillico offerto dalle campagne; occorre te11erpresente, poi, che, se la Chiesa ha potuto dur.are e permanere attraverso il tempo, ciò è dovuto alla sua condotta in definitiva realistica e conformista: anche nei casi in cui le varie scoperte e i nuovi ritrovati hanno ottenuto all'inizio la più decisa riprovazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche, di ma110 in mano il primitivo atteggiamento di condanna ha ceduto il posto a considerazioni più caute e spregiudicate: quando non si è tentato addirittura, attraverso repentini mutamenti di rotta, di passare dalle posizioni di retroguardia a quelle di avanguardia, e di prendere vigorosamente inmano la guida di movimenti giudicati fino a ieri riprovevoli. Il Convegno romano, pertanto, ha messo in evidenza i benefici del.. l'industrialisn10 e la irreversibilità del cammino storico; si è preoccupato, però, di richiamare l'attenzione sulla necessità di una più ,adeguata azio-- ne pastorale e di una più intensa e maggiore preparazione degli operai cattolici, soprattutto nei casi in cui sono costretti nel giro di pochi anni a mutare abitudini, tendenze, gusti tradizio11ali, trasmessi di generazione in generazione, e cl1e sembravano ormai radicati e imperituri. Durante i lavori del Convegno si è insistito, in particolare, sulla scarsa preparazione mor.ale e spirituale di molti lavoratori, che considerano le religione come un fatto s.ociologico e di costume, e non come una esperienza· interiore ed originale. Tutti in Italia desiderano contrarre i loro matrimoni in Chiesa; battezzano i propri figli; intendono ottenere funerali religiosi; la partecipazione alle feste patronali in onore di questo, o di quell'altro santo è pressocchè unanime; ma occorre non lasciarsi ingannare da questi e da altri analoghi fenomeni, che sono il sintomo unicamente di una religiosità affatto esteriore e di facciata. [111] Bibloteca Gino Bianco
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