Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

La campagna turbata In conseguenza di una nostra pigra abitudine mentale siamo sollecitati ad attribuire maggiore importanza a quanto avviene p~esso il popolo <lelle città, anzichè alle vicissitudini e alle traversie che sommuovono il , popolo delle campagne. Tuttavia, il mondo rurale verserebbe nel presente momento in uno stato di turbamento spirituale e, ,anzi, di crisi; alla tradizionale, oleografica visione, pertanto, di una arcadica e beata società contadina, in contrasto con i costumi aspri, violenti e spietati di coloro cl1e abitano nelle città, occorrerebbe sostituire un'immagine assai più perti- · nente e fondata. Ne fanno fede le inchieste e gli studi condotti in questi ultimi tempi sopra tutto all'estero; e ne ha fornito nuova testimonianza, per quanto concerne le faccende di casa nostra, un Convegno di studi svoltosi a Roma nello scorso settembre per iniziativa degli Assistenti ecclesiastici delle A.C.L.I. sul tema La Chiesa e i lavoratori dell'industria; convegno che per l'importanza degli argomenti discussi e per il rigore, in complesso, delle indagini espletate avrebbe dovuto riscuotere un'eco e un interesse maggiori di quelli ottenuti. Sebbene il Convegno avesse come tema fondamentale la situazione della Chiesa di fronte ~l processo di industrializzazione in corso nel mondo moderno - e, segnatamente, la azione pastorale da perseguire agli ef... fetti del così detto «recupero>> delle masse operaie sviate e « scristianizzate » -, gli aspetti più interessanti di quella assise vanno, forse, ricercati negli interventi e nei dibattiti insorti a proposito delle trasformazioni subite dall'ambiente rurale in conseguenza dell'avvento del macchinismo in plaghe remote e fino a ieri estranee. Prima, però, di affrontare il tema più specifico e circoscritto delle innovazioni intervenute presso zone schiettamente agricole a causa di una sovraggiunta trasformazione industriale, occorre, forse, esplorare, da un punto di vista generale, i motivi della crisi che, ,a parere degli esperti, aduggereb·be ai nostri giorni la società contadina. Anzittuto, va tenuto presente che, se il villaggio rurale nei tempi trascorsi si trovava in una situazione di arretratezza rispetto alle città, nondimeno rappresentava un tipo di civiltà originale, autonoma, ed autarchica: tuttavia, da allora in poi, con lo sviluppo delle comunicazioni e con la possibilità di far partecipare - attraverso i giornali, la radio, e via [103] Bibloteca Gino Bianco

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