scandalosa, ma soltanto una società priv,ata che si vale della compiacente ignoranza delle autorità amministrative. E il termine ignoranza va usato a proposito per una città nella quale, ad esempio, tra gli ottanta consiglieri comunali, ve n'è uno soltanto - legato a chiari interessi - che ha competenza del problema di cui ci siamo occupati. A questo consigliere riesce facile fare .approvare, su quel merito, mozioni ed ordini del giorno che non vengono neanche letti da un'assemblea, la cui ignoranza in materia rende inutile quella lettura, ma della quale è necessario il parere favorevole. Qualcosa di simile accade per la stampa: Il Mattino non ha mai aperto una campagna ,per svelare i termini di un problema così fondamentale per l'interesse del pubblico. Qualcosa di nuovo, che induce alla speranza, si è avuto invece recentemente sul piano parlamentare: nel mese di ottobre, infatti, l'on. Colasanto - che è il segretario provinciale della CISL napoletana - ha presentato due interrogazioni al Ministro degli Interni ed all'Alto Commissariato per la Sanità e l'Igiene, in merito ai gravi fatti chi si verificano nell'am·bito del macello comunale. Il parlamentare democristiano, in particolare, ha richiamato l'attenzione della Camera sugli abusi che vengono compiuti dai macelli industriali, i quali, recentemente, sono riu~citi anche ad evitare ogni controllo di carattere igienico e sanitario. Tali controlli, infatti, vengono esercitati dall'autorità comunale nell'am·bito del macello di Poggioreale, disponendo la legge che tutta la carne destinata al pu·bblico debba passare per quell'ambito. I macelli privati, invece, attraverso la prassi che abbiamo visto in precedenza, riescono, dunque, a sfuggire a,d ogni controllo igienico. Nell'altra interrogazione, l'on. Colasanto ha denunciato la situazione di disagio e di soggezione in cui giacciono alcune categorie dei dipendenti del Macello: i << frattaglieri>>ed i «paratori» - operai addetti al trasporto del bestiame ed ,alla raccolta dei residui della macellazione - non sono tutelati da alcun contratto collettivo. Recentemente - prosegue l'interrogazione - tra i dipendenti del macello è stato inaugurato un sindacato di parte laurina ed in ·breve a quei lavoratori è stata imposta l'iscrizione nel sindacato quale corrispettivo dell'applicazione del contratto collettivo di lavoro. Una situazione insostenibile e che ha infatti già determinato uno sciopero di ventiquattro ore da parte dei dipendenti del Macello. Infine, un intervento contro lo scandalo delle carni si è avuto alla fine [89) ~ 1 Bibloteca Gino Bianco
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