già di fermare, ma di rendere rr1e110pressante il flusso emigratorio dei contadini meridionali. Circa le proposte dei sindaci del Milanese, - la prima impressione è che· alcune di esse, pienamente giustificaté, incontreranno un duro ostacoJ.o nelle, limitate possibilità finanziarie della Provincia. Questa infatti deve provvedere a 245 comuni - molti dei quali (quelli del Basso Milanese anzitutto), assai meno sviluppati dei 45 comunì del convegn·o di Limbiate - con un bilancio di meno di 9 miliardi. La Provincia sostiene di spendere già un miliardo all'anno per gli immigrati. C'è da augurarsi che si possa fare molto di più, e in proposito avranno il loro peso le proposte del Comitato di studio· nominato dall'amministrazione provinciale, quando verranno. La richiesta di una riforma della legge per la finanza locale è pienamente fondata. C'è moltissimo da ca1nbiare, tutti lo dicono e lo ripetono; non c'è tuttavia il minimo segno che si stia accingendo davvero ad affrontare· questa riforma. Dubitiamo che i comuni dell'Alto Milanese possano attendersi a breve scadenza concreti vantaggi da questa parte. I sindaci, poi, hanno chiamato in causa il progetto di legge per le aree· fabbricabili, che si trova ancora pressapoco al punto di partenza, e di cui hanno sottolineato a ragione il carattere urgente. È una situazione certamente grave, ma forse qualcosa si potrebbe fareanche in mancanza di questa necessarissima legge. Il consulente tecnico del comune di Novate ha ricordato ai sindaci che con la r-iduzione dei piani regolatori, di cui molti comuni si sono fin qui totalmente disinteressati, si possono influenzare i prezzi delle aree, calmierandoli a favore degli acquirenti,, e si può ottenere una certa disciplina nelle costruzioni, prevenendo l'edificazione di « coree ». Molto spesso la formazione di tali quartieri è dovuta dunque a inettitudine di amministratori locali e a insufficiente uso delle armi legali. Lo stesso oratore ha fatto poi notare ai sindaci che il cosìdetto) « piano di fabbricazione » impone ai proprietari la sistemazione idrica, stradale e delle fognature delle zone da cedere per costruzione, il che può alleviare largamente gli oneri comunali. Tutti gli intervenuti nel dibattito, inoltre, hanno mess·o l'accento sulla necessità di una rapida realizzazione dell'Ente Regione. Ad essere sinceri, si ha l'impressione che in questo genere di appelli l'Ente Regione sia di-• ventato una formula d'obbligo, che ha la luminosità e l'indistinzione di un mito. Beninteso, la regione va realizzata, ma con le idee chiare, e senza atteggiamenti fideistici. Il problema dei mezzi finanziari della regione, ad esempio, è un argomento su cui si sorvola troppo facilmente,· mentre è una dei punti chiave: prima di invocare in termini da comizio l'istituzione della regione, occorrerebbe approfondire di più questo ed altri fondamentali temi ► In realtà l'istituto della regione l1a u11 senso in Italia solo se considerato come uno dei cardini di una riforma amministrativa generale. Il problema [73] BiblotecaGino Bianco
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