riusciti con il loro voto a rovesciare ramministrazione socialista, tradizionalmente al potere, e a mettere al suo posto un amministrazione democratico cristiana. Episodi analoghi, tra qualche anno, p·otrebbero verificarsi ancl1e nell'Alto Milanese. A Limbiate, però, la xenofobia, se è trapelata in qualche intervento, non ha avuto fortunatamente eco nelle relazioni e nelle risoluzioni finali. A parte i buoni propositi, giocavano in tal senso alcune ovvie preoccupazioni. Perciò il documento votato all'unanimità dal convegno comincia con il riconoscimento che lo spostamento delle popolazioni, oltre che costituzionalmente legittimo, è umanamente e socialmente giustificato, e che i comuni dell'Alto Milanese cc debbono considerare i nuovi cittadini alla stessa streua di uguaglianza di diritti e di doveri di quelli indigeni ». Fatta la dichiarazione di principio, i sindaci affermano però che per dare concreta attuazione i comuni debbono IJoter contare sui congrui aiuti finanziari, ed elencano alcuni provvedimenti che la Provincia dovrebbe al più presto deliberare. Anzitutto si chjede che questa assuma immediatamente a suo carico quanto più è possibile delle quote di ammortamento dei mutui contratti o da contrarre per eseguire le nuove opere pubbliche rese necessarie dall'aumento della popolazione. La Provincia dovrebbe anche intervenire per l'istituzione di consultori dell'ONMI. di ambulatori medici e ostetrici, e assicurare maggiori fondi agli ECA, ai patronati scolastici, alle colonie, in proporzione agli indici di incremento demografico. Infine si reclama priorità per quelle richieste dei comuni a forte immigrazione che sono intese ad ottenere l'estensione delle reti di acqua potabile, di illuminazione pubblica e di fognature, la costruzione di nuove strade, di gasometri e metanodotti, l'istallazione di telefoni nei villaggi sorti alla periferia dei centri maggiori. I sindaci colgono pure l'occasione per affermare l'urgenza di interventi di carattere più generale, e cioè dei seguenti provvedimenti legislativi: I) rapida attuazione dell'Ente Regione, inteso cc quale strumento per un pote11ziamento delle risorse regionali, e per un'azione incitatrice delle iniziative individuali miranti al miglioramento delle aree depresse »; 2) rapida approvazione del disegno di legge concernente le aree fabbricabili, da cui deriverebbe un nuovo cc mezzo finanziario da destinarsi alla copertura di oneri conseguenti all'incremento demografico »; 3) riforma del Testo Unico della finanza locale del 1931; 4) estensione ai comuni a forte incremento demografico della legislazione relativa ai mutui di favore ai comuni in zone depresse; 5) provvedimenti speciali che rechino un adeguato sostegno finanziario alla soluzione del problema dell'immigrazione nelle zone industriali. I sindaci dell'Alto Milanese, inson1ma, hanno preso un'iniziativa che è lodevole da vari punti di vista. Forse l'aspetto più apprezzabile è proprio l'aver deciso di discutere il problema nella sua sede naturale, impostandolo [70] Bibloteca Gino Bianco
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