I trasferimenti. Il pubblico sa che i giudici sono inamovibili. Ciò è vero. Ma non per questo è assicurata la loro indipendenza. I giudici di prima n·omina e quelli in promozio11e da •un grado all'altro della loro « carriera », sono costretti ad accettare l'ufficio e la sede loro imposti. Fin qui, nulla da osservare, chè, se così non fosse, le sedi e gli uffici me-no ambiti verrebbero ben difficilmente coperti. Resta peraltro il fatto che esistono sedi ed uffici più ambiti di altri .. Esistono cioè dei giudici che, dopo essere stati per un certo tempo in una sede o in un ufficio men·o ambiti, desiderano essere trasferiti in sedi o uffici migliori, il che è logico ed è un1ano. Spesso situazioni familiari, ragioni di salute, di studi, rendono imprescindibile il bisogno di un trasferimento. Ma, nell'attuale sistema, i trasferimenti dei magistrati di qualsiasi grad·o sono di esclusiva competenza del ministro. I trasferimenti dei magistrati di grado meno elevato richiedono, poi, di regola, anche il beneplacito dei « superiori »; ma questi ultimi dipendendo, a loro volta, come s'è detto, dal ministro, è nelle mani di questi che, in definitiva, è riposta per tutti i magistrati ogni possibilità di trovar soddisfacimento alle loro richieste di trasferimento. Ogni commento sullo stato di soggezione nel quale tutti i magistrati (ognuno dei quali avrà pii1 volte bisogno di un trasferimento nel corso della sua carriera) vengono così a trovarsi nei confronti del ministro, appare del tutto superfluo. Dov'è, allora, quella « indipendenza da ogni altro Potere >) prescritta dalla Costituzione? Le promozioni. Nell'attuale sistema, le promozioni dei magistrati di grad·o più elevato sono direttamente nelle mani del ministro; quelle dei magistrati di grado meno elevato sono nelle mani dei magistrati di grado supèriore, i quali, si ripete, sono a loro volta nelle mani del ministro, per le loro . . promoz1on1. Anche qui, ogni commento apparirebbe superfluo. Ma la situazione è~ per le promozioni, ancor più grave che per i trasferimenti. Benchè la Costituzione disponga espressamente - come abbiam visto - cl1e i magistrati si distinguono tra di loro soltanto per funzioni e non per grado, chiaramente mirando alla abolizione delle cc promozioni » ed alla isti- .. tuzione di un grado unico (non dissimilmente da quanto accade per i membi~ degli altri Poteri, o da quanto sostanzialmente accade per i protessori universitari, pei quali i gradi altro significato non hanno se non quello di scatti periodici di stipendio), ciò malgrado, dicevasi, non solo esistono ancora le promozioni per i magistrati, ma accanto al sistema normale delle promozioni per anzianità senza- demerito, o, se si vuole, per anzianità cong(un-t:a ~I_ merit9 sistem ello sçrutinin), sussiste ancora - malgrado le fiere proteste che gli stessi magistrati ogni anno rinnovano - un balordo sistema di . . promoz1on1 per concorso. [53] Bibloteca Gino Bianco
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