e Benedetto Croce, filosofo degli agrari del Mezzogiorno secondo le « finissime analisi >>del Gramsci, che nella foga antiidealistica ed anticrociana vengono accettate senza tener conto che esse colpiscono non solo e, forse, non tanto lo storicismo quanto la << borghese >>filosofia neopositivistica· (~ 0 ), avrebbero con le loro «•·personalità prepotenti>> rag-giunto anche delle singole verità, ma avrebbero costretto i dis-cepoli ad una sterile imitazione e ripetizione di formule. Una cultura in cui le tesi << ricche di modernità» . del positivismo e del neopositivsmo sarebbero state dimenticate e bandite, e in cui le maggiori ,personalità filosofiche avreb,bero soffocato i germi di autonome ricerche, è una cultura inevitabilmente costretta a nient'altro che al commento e alla presentazione culturale delle ricerche altrui, una cultura condannata al provincialismo, ignara delle esperienze delle culture straniere (20 ). Lo storicismo idealistico, l'attualismo, le forme di pensiero a queste più direttamente legate, non solo hanno la responsabilità d'aver prodotto questa situazione negativa; ma hanno anche la colpa di impedire che si . svolga una qualunque azione di rinnovamento culturale, compiacendosi del << genio speculativo» italiano e cercando di celare con questo il persistente fondo retorico e umanistico della nostra cultura. Ciò è tanto più grave in quanto, secon·do una giusta esigenza espressa dal Bobbio, in un paese povero di coscienza civile e politica gli uomini di cultura e di scienza non possono stare in disparte: :essi debbono impegnarsi con tutte le loro energie e s·pecialmente con la forza che viene dalla consapevolezza intellettuale nella lotta politica. Perchè questa lotta si svolga nella direzione del progresso politico è ovviamente necessario che moderni siano gli strumenti critici e concettuali delle classi colte. Da ciò nasce la necessità di assimilare o riconquistare n11ove tecniche di ricerca, dall'analisi del lin- ( 19 ) Il consenso alle << finissime analisi » del Gramsci è espresso da F. Ross1-LANDI, L'eredità, cit., p. 316, n. 1. Ma a Norberto Bobbio non è sfuggita la nota impronta storicistica del pensiero gramsciano (v. tra l'altro Politica e cultura, p. 209), che congiunta all'influenza esercitata da Antonio Labriola e dal Croce, ha determinato nel marxismo italiano un deciso orientamento storicistiieo e un'avversione tenace per il neopositivismo, più volte manifestata dagli organi culturali del P.C.I.: su ciò (anche per la relativa bibliografia) v. N. MATTEucc1, La, cultura italiana e il marxismo, « Riv. di fìlos. », gennaio 1953, pp. 61 - 85, a p. 72 e a n. 29. ( 20 ) F. Rossi - LANDI, art. cit., p. 325. [39] Bibloteca Gino Bianco
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