Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

esempio, secondo Bertrand Russel, la storia della filosofia non altro offrirebbe che una serie di pietosi inganni: <<Da Platone a W. James i filosofi hanno lasciato che le loro opinioni sulla costituzione dell'universo fossero influenzate dal desiderio di miglioramento: sapendo, come essi sapevlano, quali convinzioni avrebbero reso virtuosi gli uomini, hannò inventato de. gli argomenti, spesso molto capziosi, per dimostrare vere quelle convinzioni >>( 30 ); secondo il F eigl, la filosofia nella sua storia s,arebbe stata nul1' altro che « the particular stron,ghold of verbal magie>> ( 11 ). Come è stato osservato, si rivela in questi atteggiamenti che per il neopositivismo primitivo << il canone metodologico è quello dell'infrarazionalità ... di tutto ciò che non riesce ad essere sussunto nei predisposti schemi logico-empirici >>(12 ). Atteggiamenti del genere non hanno avuto fortuna in Italia, e ciò va riconosciuto a merito dei nostri analisti e metodologi. Tra tutti, soltanto Silvio Ceccato sembra condividere un simile antistoricismo facendosi sostenitore d'una condanna dell'intera storia filosofica ancor più ra-- dicale di qt1ella russelliana, perchè se il Russel <<salva>>la filosofia fino a Socrate e dopo James, il Ceccato coinvolge nella sua condanna l'intera storia del ·pensiero: partendo dal 2500 a. C. e giunge11do ai nostri giorni, nes• suno si salva, ne1nmeno i neopositivisti, gli analisti e i metodologi, con la unica eccezione, a quanto è dato vedere, dello stesso Ceccato ( 13 ). Gli altri metodologi e analisti italiani sono ben lontani da atteggiamenti siffatti: sin dall'inizio della diffusione delle tesi neopositivistiche Ludovico Geymonat si preoccupava di distingt1ere il suo per1siero da quello dei primi neopositivisti relativamente al valore da assegnare alla storia in genere e alla storia della filosofia in particolare. Già nella Nuova filosofia della 12atura egli rilevava l'in,genuità dell'antistoricismo neopositivista e cercava di discostarsene, sostenendo anzi che merito del neopositivismo era l'aver ( 10 ) Storia della filosofia occidentale, trad. italiana, Milano, 1948, voi. III p. 446. ( 11 ) H. FEIGL, Logica! empiricism, in Twentieth Century Philosophy, New York, Dagobert Runes, 1947, pp. 731 - 416, a p. 376. ( 12 ) GroRGIANNI, p. 85; v. anche p. 145 per un altro excursus sulle interpreta· zioni pseudostoriche che i neopositivisti danno di Socrate, Aristotele, Spinoza. ( 13 ) In sintesi tali concetti sono espressi nello scritto Le definizio~ sviate, .in Il problenza della filosofia oggi (Atti del XVI congresso di filosofia), Milano, Bocca, 1953. [36] Bibloteca Gino Bianco

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