derna non accusa:bile d'ortodossia storicistica, « è difficile pensare che il neopositivismo ·riesca ad uscire dai vicoli ciechi nei quali si è imprigionato, senza ritornare alla filosofia e in modo ·particolare allo storicismo contemporaneo che ha avuto i suoi limiti con Hegel >>.(8 ). L.'ala più accesamente antistoricista degli analisti italiani rischia dunque d'esser taglia- · t,a fuori e addirittura smentita dagli incipienti sviluppi del pensiero neopositivistico e analitico d 'Oltralpe; di più, con la violenza della sua polemica, essa ottiene un effetto contrario al voluto: po11endo un'ipoteca antistoricistica su tutti i problemi sollevati dal neopositivismo, allontana da essi la parte per numero e operosità più considerevole della cultura italiana che è - piaccia o no - di impronta storicistica. Confutare i presupposti di questa polemica contro lo storicismo idealistico non significa dunque soltanto ristabilire la verità dei fatti o <<difendere» lo storicismo, che è sufficientemente difeso dal fervore di ricerche cui s'è accompagnato e s'accomp.a,gnanel nostro e non solo nel nostro paese; piuttosto, significa difendere il neopositivismo e la filosofia analitica o, per essere più esatti, fini comuni tra criticismo e neopositivismo: « Il positivismo e il criticismo tendono entrambi a rendere i fondamenti della matematica e delle scienze fisico - naturali assolutamente si,curi e liberi da elementi estranei di carattere metafisico. Sia il positivismo che il criticismo rigettano ogni metafisica extra - empirica e deduttiva. Qui è indubbio che la filosofia kantiana ebbe una parte notevole nello sviluppo del positivismo. In verità la famosa confutazione kantiana delle prove dell'esistenza di Dio, è, in massima parte, nell'esatto spirito del pensiero positivistico contemporaneo. Un altro aspetto della filosofia kantiana può avere esercitato, sul positivismo, un'influenza anche maggiore ... Mi riferisco alla tendenza fenon1enistica che caratterizza la seconda edizione della Critica della ragion pura». La convergenza fra le critiche del « neopo-- sitivista » Karl Popper allo << storicismo ~ delle vecchie filosofie della storia e le critiche dello storicismo contemporaneo è stata mostrata da PIETRO Rossi, Karl Poppcr e la critica neopositivistica allo storicismo, << Riv. di filos. >>, gennaio 1957, pp. 46 - 73; com'è stato bene osservato (Lu1G1 SPAVENTA, Il metodo dell'economia polt.tica, « Riv. di politica economica», giugno 1957, pp. 1-13, a p. 4), << vi sono interi capitoli della Logica crociana che potrebbero essere sottoscritti da un neopositivista come il Popper e che sostanzialmente concordano, salvo la maggiore chiarezza e la migliore espressione, con quanto scritto da quest'ultimo nel suo noto saggio La povertà dello storicismo ». Sulla convergenza di analisti e metodologi italiani verso le posizioni dello storicismo idealistico, cfr. più oltre. · ( 8 ) ENzo PAc1, Appunti sul neopositivismo, << Aut Aut>, 21 maggio 1954, a p. 210. [34]' Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==