Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

verrà rafforzando mano a mano che, con il crescere della interdipendenza economica tra i Sei, si formerà tra di loro una autentica comunità di interessi. L'Inghilterra comincia a vedere fin d'ora la possi1 bilità dell'isola- ·mento economico e dell'indebolimento politico, e si sforza di gettare un _gancio, che la colleghi al processo di integrazione ( 1 •). Come dicevamo all'inizio di questa analisi, la superiore esigenza di non spezzare l'alle;inza dei Paesi Occidentali non consente nemmeno la ipotesi di non concludere un accordo con la Gran Bretagna. Per conseguenza, una qualche forma di unione economica, che vada sotto il nome <li Z.L.S., non può non essere varata. Al tempo stesso, però, non bisogna lasciarsi fuorviare dall'equivoco dell'indivisibilità dell'Europa. L'Untei'barres Europa della Neue Zurcher Zeitung (15 ) può diventare un'illusione e quindi un pericolo. Politicamente, infatti, no11solo l'Europa non è indivisibiie; l'Europa è divisa. Il dato di fatto che gli statisti europei devono fronteggitare è l'esistenza di una molteplicità impotente di Stati nazionali. L'obiettivo da realizzare è 1a creazione di 11n grande spazio economico retto da un unico potere politico federale. Questa meta è oggi perseguibile solo <lai Sei Paesi del Mercato Comune: essa è dunque l'unità da sostituire alla divisione. Se noi volessin10 considerare indivisibile, cioè legato necessariamente allo stesso ritmo di marcia, il destino di tutti i Paesi europei, allora la divisione odierna, cioè il •persistere degli Stati nazionali, sarebbe la sola ])OSsibilità di avvenire. ( 14 ) Quest'articolo era già in tipografia, quando è stato dato l'annuncio dell'invio di arn1i inglesi alla Tunisia. Senza discutere qui gli aspetti africani del problema, ci pare di poter affermare con tutta tranquillità, che la decisione inglese rientra negli 'Sforzi, più sopra accennati, del Governo Conservatore di stabilire un leadersh·ip mondiale anglo-americano. La violenza della reazione francese (in verità, legittima violenza) e la solidarietà dei Paesi del Mercato Comune con la Francia sono una riprova del pericolo di isolamento in cui l'Inghilterra incorre continuando in una politica di contraddittorie ambiguità. Se il Foreign Office intendeva compiere un gesto, che conferisse prestigio ed autorevolezza alla Gran Bretagna, un gesto che valesse come pressione e come intimidazione sulla Francia per spingerla ad ammorbidire la sua intransigenza sulla Z.L.S., difficilmente avrebbe potuto adottare un mezzo più controproducente della consegna delle armi a Bourguiba, dell'accordo diretto anglo-americano, che è servito a coagulare le forze del continente, escluse dall'asse LondraW ashington, e rese quindi maggiormente consapevoli della necessità di una politica comune. ( 15 ) Cfr. l'editoriale del 17 ottobre 1957, giorno dell'inizio della riunione del- ]'OECE, a Parigi. [29] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==