Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

dalla preoccupazione di preservare i legami con il Commonwealth, ma anche dall'intenzione di •proteggere l'agricoltura inglese. L'Economist ha, per esempio, già notato che nel settore degli ortofrutticoli c'è la possibilità di fare concessioni; e che è opportuno preparare una lista tariffaria da discutere ,prodotto per prodotto, in modo da tracciare una linea tra gli effet~ tivi interessi ·eu:ropei e quelli del Commonwealth. « Se il Governo - scrive sempre l'Eco·nomist - vuole provare la sincerità della sua pretesa, e che, cioè, esso si batte per gli agricoltori della Nuova Zelanda, e non per i voti del Kent, dovrà inserire i negoziatori del Commonwealth nella discussione>>.D'altra parte, gli ambienti economici francesi, che sono i piu avversi alla Z.L.S., affermano che la pratica esclusione dell'agricoltura, consentendo al Governo di Londr1a di continuare indisturbato il suo sistema di sovvenzioni, avvantaggerà anche le industrie inglesi che si gioveranno del prezzo politico dei prodotti agricoli (11 ). Sebbene il problema dell'agricoltura sia stato il più discusso, le difficoltà più gravi ,per la Z.L.S. sono altre. Cerchiamo di sintetizzarle. C'è, innanzi tutto, la questione del << certificato d'origine>>. La mancanza di una tariffa esterna comune alla Z.L.S. costituisce infatti un grave pericolo per le industrie del M.E.C., poichè non esiste alcuna possi1 bilità di impedire ai Paesi terzi di spedire attraverso l'Inghilterra e gli altri Paesi della Z.L.S., ai Sei della C.E.C.A. prodotti indu·striali, sfuggendo al pagamento della tariffa esterna comune del M.E.C. Si faccia un esempio. La Svezia, entrando a far parte della Z.L.S~,godrebbe della possibilità di man-- dare merci in Francia esenti da dog,a.na.Dato che la Svezia non impone alcun dazio all'importazione dei prodotti chimici, come impedire che gli Stati Uniti si servano del << canale svedese>>per mandare in Francia, esenti ·di dogana, i loro prcxlotti chimici ? Gli esempi si potrebbero f,acilmente moltiplicare. Per rimediare a tal~ situazione, si ·propone di introdurre il sistema dei « certificati di origine»! che dovrebbero permettere il controllo sulla provenienza delle merci, i1npedendo l'afflusso sul M.E.C. di prodotti spediti da Paesi che alla Z.L.S. siano estranei. Un tale metodo è, però, di applicazione estremamente difficile. Come ci si potrebbe garantire che l',a1luminio, di cui sono fatte le ( 11 ) v. P. Drouz·n << La, Grande Bretagne est-elle prete pou1· un pas formidable? >, Le Monde, 15 ottobre 1957 (23] Bibloteca Gino Bianco

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