della Manica che gli accordi di Ottawa sono sottoposti a gravi tensioni e che le forz-e centrifughe cominciano a prevalere su quelle centripete. Secondo l'Observer, per esempio, « si ammette generalmente a W hitehall che il sistema di preferenze imperiali attualmente in vigore non potrà durare più di un decennio circa, ed in base a tutti i sintomi odierni questo termine è perfino troppo ottimistico... Il punto fondamentale è che t,ale sistema giova, a causa dell'inflazione, all'Inghilterra pill che agli altri Paesi del Commonwealth. Infatti, le preferenze accordate dall'Inghilterra ai prodotti del Commonwealth furono generalmente fissate nel 1932 con criteri monetari, mentre le •preferenze concesse alle industrie inglesi dagli altri Paesi del Commonwealth furono solitamente stabilite con criteri percentuali, ·cosicché il valore monetario delle prefere11Ze è salito con i livelli dei prezzi» (8 ). Per ,conseguenza, Paesi eome l'Australia, la Nuova Zelanda ed il Canadà comi11ciano a risentire di questa situazione nella loro bilancia dei pagamenti e si orientano sempre più verso una adesione meno rigida ai principi di Ottawa ed adottano gradu.almente una politica di libero co1nmercio. C'è stata, è vero, una controffensiva volta a risollevare la speranza di una formazione di un Free Trade Commonwealth. Tale controffensiva prendeva spunto dalla vittoria nelle elezioni canadesi del partito conservatore, il c11i leader, Diefen1 baker, aveva formulato, durante la campagn.a elettorale, l'intenzione, o forse la speranza, che il Canadà accrescesse del 15% le su~ im,portazioni di3lla Gran Bretagna, ridu,cendo così la sua soggezione rispetto al 1nercato americano. Ma quando il Cancelliere dello Scacchiere, Thorneycroft, ha lanciato ad ottobre nella Conferenza del Commonwealth a Mont Tremblant l'ide,a di una Zona di Libero Sca1nbio angl~canadese, l'accoglienza è stata molto fredda. Senza entrare qui nei dettagli del problema, basti dire che né i canadesi sono disposti ad accettare il totale predominio industriale inglese sul loro mercato (>), né gli ( 8 ) << European Free Trade: food is the big question-mark >> di Alan Day, 1 ° settembre 1957. ( 9 ) Cfr. l' O bserver, Basie Issues f or 1.it ont Trem blant, di Alan Day, 29 sette111bre 1957; l'Economist: lmperial Red Herring, 13 luglio 1957; l'Economist: A free trade Commonwealth?, 5 ottobre 1957; e la Neue Zurcher Zeitung: Die Aussenhandelspolitik der neuen Kanadischen Regierung, 26 ottobre 1957. (21] Bibloteca Gino Bianco
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