Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

chiudere la porta in faccia ~ queste speranze. Si deve dare ai leaders inglesi la possibilità di iniziare un'inversio11e di rotta, che potrà alla lunga avere conseguenze incalcolabili. . Queste le lin:ee generali del ,problema, necessarie per intendere il rapporto tra il Mercato Comune e la Zona di Libero Scambio. * * * Il Trattato istitutivo del Mercato Comune prevede la formazione di un'unione doganale e di un'unione econoniica. Si intende per unione doganale un accordo in base al quale vari Paesi stabiliscono di ,abolire le ta:riffe doganali sulle merci che entrano in uno di essi da uno qualsiasi degli altri e di avere tutti le stesse tariffe doganali sulle merci provenienti dal resto del mondo. L'unione economica, che è il naturale sviluppo di un'unione doganale, comporta l'armonizzazione delle ·politiche economica finanziaria e sociale d·ei Paesi membri, o, come si dice nel Preambolo del Trattato, « la creazione di un'area di ·politica economica unificata». Una zona di libero scambio somiglia ad un'unione doganale, in quanto i Paesi p1 artecipanti aboliscono tutte le tariffe e le restrizioni sulle merci che entrano in uno di essi da uno qualsiasi degli ,altri, ma è diversa da un'unione doganale in quanto ogn,uno dei Paesi continua a mantenere le proprie tariffe sulle merci che provengono dal resto del mondo. . La proposta inglese di una Zona di Libero Sc,armbio (Z.L.S.) solleva questo problema; se sia possibi1 le la funzionalità della Comunità dei sei Paesi C.E.C.A., una volta che la Z.L.S., includente oltre la Gran Bretagna anche gli altri Pa·esi membri dell'O.E.C.E., si sia venuta ad aggiungere al Mercato Comune .. Com'è noto) il prob]ema è reso ancora più grave dalla richiesta inglese che la Z.L.S. sia -limitata ai soli prodotti industriali, e ad esclusione quindi di quelli agricoli (una richiesta attenuata durante la riunione dell'O.E.C.E. a Parigi di m:età ottobre quando il Sig. 11audling l1a annunciato che il Governo di S.M. rinunciava alla ·preclusione assoluta1 rifugiandosi nel'la formu1a di un << mercato organizzato per l'agricoltura >>). Le <<ragioni>>economiche della Gran Bretagna possono riassumersi così: attualmente circa il 50% delle esportazioni inglesi va ai Paesi del Commonwealth ed una percentuale analoga di esportazioni del Commonwealth va all'Inghilterra. In base agli accordi di Ottawa del 1932, [18] Bibloteca Gino Bianco

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