Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

invece della prosperità; il popolo americano che ha già la prosperità la riti,ene del tutto insufficiente, fino a quando non avrà avuto la 1una. Il mito della potenza domina dunque in Russia ed in America:· ma nessun Paese si sottrae alla sua influenza, nemmeno i Paesi d;ell'Africa e dell'Asia, anche se qui le r•eazioni sono negative e non positive, cioè la potenza esercita una funzione intimidatrice di attrazione, e non viene insomma perseguita come t1na meta da raggiunger,e. Nehru, del quale -- se si riescono a sopportare gli atteggiamenti paternalistici, predicatori e pseudopacifisti - non si possono negare la grandi qualita di uomo di Stato, non ha esitato a trarre le consegue11ze suggerite dai nuovi ra,pporti 1di potenza mondia1e, facendo nel suo viaggio in Giappone dichiarazioni n.ettamente filo-sovietiche e da cui risulta con chiarezza che anche gli ideali t1manitari di un discepolo di Gandhi sono assai flessibili dinanzi alle ragioni della forza. Né la scena cambia, se ci si avvicina all'orizzonte europeo, t.anto quello continental~ quanto que1lo britannico. Sul continente, dove maggiori sono ·state le conseguenze devastatrici materiali e spiritu~'li dei due conflitti mon,diali, e dove quindi nel dopoguerra ogni sforzo è stato volto alla ricostruzione, al miglioramento del tenore di vita, alla ripresa degli ideali di vita morale e civile, ora che il peggio e dietro alle spalle, riprende q·uota il mito della potenza. È una ripresa che si manifesta per vie complesse e talvolta contrad- .dittorie, ora seguendo i tradizionali senti..,ri della politica nazionale, ora es,primendosi con orgoglioso compiacimento per il miracolo della ri11ascita economica, ora affermando la volonta di costruire una Grande Potenza federale in Europa. È anzi significativo che proprio le forze piu moderne e piu democratiche si battano per la Federazione europea, avversata invece dai comunisti, obbedienti portavoci delle ragjoni della Potenza russa, e dai nazionalisti, rappresentanti di una tramontata concezione di potenza nazionale. Le elites democratiche sanno che l'unità europea non sdlo offre la possibilità di consolidare le istituzioni rappresentative e di migliorare il sistema economico, ma sopratutto ,permetterà al'l'Europa di avere, in quanto gra11de potenza, un ruolo di stabilizzazione e di equilibrio nella politica mondiale. I pop~li che, dilaniandosi per secoli di guerre -intestine, hanno visto l'Europa trasformata da centro del'la potenza mon- ,diale in un insieme di piccol'i paesi, alla mercè del colosso russo, ed inca- [Il] Bibloteca Gino Bianco

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