Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

Editoriale Lo schieramento socialista italiano attraversa oggi una crisi assai grave,. j(!rse la crisi più grave dai tempi della scissione di Palazzo Barberini e dell'avventura frontista. Una constatazione che non si può fare senza amarezza e senza che il ricordo di altre situazioni politiche, di altri tempi, non intervenga ad accrescere l'amarezza medesima: il socialismo italiano, sembra soggiacere ancora una volta ad un suo fatale destino, ad un desti110 che lo condanna alla sterile farneticazione ideologica e a/,laimpotenza politica. All'indomani della prima guerra mondiale il partito socialista non~ ebbe il ,coraggiodi risolversi: dominato dalla mentalità della << espiazione >> (i « borghesi» dovevano portare fino allo estremo le responsabilità della guerra che avevano voluto), affascinato dalla Rivoluzio·ne di ottobre, percorso dai fremiti di un rivolgimento totale, tormentato dalle contese interne, esso non seppe in~uire l'occasione storica che gli si parava innanzi e non,} volle impegnarsi nella direzione della cosa pubblica; la clia.sseoperaia italiana, fiaccata dagli scioperi inutili, frustrata nelle sue attese, fu vinta -prima ancora di combattere. Oggi, per buona fortuna, non v'è il pericolo del fascismo; e no·n v'è neppure, forse, il pericolo di una maggioranza assoluta democristiana; v'è però l'esigen.ia di un allargamento dello spazio democratico nel paese, la necessitàdi portare nuove forze di rincalzo a quelle che già si battono da più anni per un rin.nova1nentodelle strutture della vita politica: e tuttavia il più forte dei due partiti socialisti itialiani si accinge a-commettere gli stessi errori sciagurati di 35 anni or sono e soprattutto mostra per chiari segtii di non aver imparato nulla dalla storia degli ultimi decenni, di essere tuttora posseduto dilla medesima mitologia. « Dobbiamo dare pure la nostra solidarietàai partiti operai dell'Oriente [3] Bibloteca Gino Bianco

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