Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

MAURO CAPPELLETTI: In memoria di Piero Calamandrei, Cedam, Padova, 1957. L'ultimo scritto di Calamandrei apparve postumo sul Ponte nell'ottobre del '56. Questa nostra Repubblica, un saggio di due scarne, incisive pagine, dettate nelle estreme ore della sua vita. Si ribadiva in esso la validità della nostra Costituzione, rigida e programmatica. « Rigidezza della Costituzione vuol dire che è venuta meno la onnipotenza del Parlamento nel legiferare: il Parlamento (a meno che non si aduni in Costituente) non è più libero di fare le leggi che crede. Il vecchio detto che il Parlamento può tutto meno che cambiare l'uomo in donna non è più vero: il Parlamento può tutto meno che far leggi in contrasto colla Co- . . stztuztone. << Questo però significa non solo limitazione del potere legislativo nel fare leggi in contrasto con la Costituzione, ma limitazione anche dei poteri del governo, il quale non può proporre leggi in contrasto con la Costituzione: vi è dunque nell'indirizzo politico del governo una prima 1t·mitazione negativa che gli deriva dai limiti posti dalla Costituzione: il governo non può proporre una legge che neghi la libertà di stampa, la uguaglianza di tutte le opinioni politiche: (stabilendo così) una RECENSIONI discriminazione di partiti; se la propone, il Parlamento non può approvarla; se la approva la legge è inefficace... >. « La nostra Costituzione è program- . . ' . mat1ca, c1oe contenente un vero e proprio programma di trasformazione sociale (...), i cui capisaldi sono quelli del diritto al lavoro, della effettiva partecipazione dei lavoratori al governo, del diritto al salario», ne discende che « il governo deve seguire l'indirizzo politico che porta a queste riforme: un governo che volesse sottrarsi al programma di riforme sociali andrebbe contro la costituzione, che è garanzia non solo che non si tornerà indietro, ma si andrà avanti. Chi si vuol fermare è contrario alla Costituzione. Una difesa coraggiosa e consapevole della norma costituziçnale, intesa come elemento causale delle leggi, come ultimo, più alto, più ammirevole e più drammatico << tentativo della società organizzata di dare un volto concreto, di stor1:cizzare i valori della giusti zia e della libertà, di riempire questi concetti vuoti in sè ed astratti, mediante una particolare storica concreta concezione di essi e di trasformarli quindi in concreta definitiva storica realtà ». Questo scritto può essere considerato il testamento spirituale di Calamandrei. [119] Bibloteca Gino Bianco

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