lunga permanenza lungi dal potere. La sua competenza economica gli aveva fatto assegnare la Presidenza della Commissione dei conti della nazione ed egli faceva annualmente dei magistrali rapporti; ma insieme alimentava in questo studio attento dell'economia del paese la sua diffid,enz:i pei dirigenti dei governi, magari per uomini del suo stes,sopartito, la profonda irritazione per le improvvisazioni, gli sbagli, le follie che si venivano compiendo, il prepotente desiderio di azione. Pure in q11estalunga vigilia le cose gli si colorivano innanzi agli occhi in un modo particolarr: si svilt1ppava in lui non so che gusto di predizione della catastrofe, che, unito all'attesa escatologica del momento del .. l'azione, finiva col renderlo sostanzialmente estraneo alla rappresentanza politica di cui faceva ·parte. Egli era così prigioniero di un circolo terribile: più le cose parevano volgere al peggio più avvertiva che l'ora sua, l'ora dell'intervento del salvatore, si avvicinava; ma anche più accadeva ciò e più aumentava l'asprezza dei giudizi, l'acume corr0sivo delle diagnosi, e più aumentava, in conseguenza, il suo isolamento e la sua difficoltà di rientrare nel gioco politico come colui che aveva predetto il vero. No11 solo: 1na le ragioni clelle sue dimissioni del ·45, unitamente allo studio appassionato delle vicende economiche del paese, avevano creato in lui come t1na singolare deformazione, la tendenza a considerare il problema economico come il centro di un sistema planet.ario intorno a cui ruotavano tutti gli altri problemi come stelle minori: occorreva, ad esempio, rinviare l'unificazione europea al giorno in cui l'economia francese fosse pronta, occorreva decidere dei rapporti tra Est ed Ovest in b,ase alle ' convenienze dei commerci e alle possibilità di infiltrazioni in altri mercati, e così via. E' significativo come egli non avesse mai scelto sui grandi problemi politici (non partecipò alla votazione sul Patto Atlantico; non si seppe mai bene cosa pensasse della C.E.C.A.; sulla C.E.D. tenne un atteggiamento di astensione-opposizione) ad onta del suo motto che governare significa scegliere, e facesse sempre ruotare le opzioni politiche intorno al destino della cultur~ della barbabietola o a quello della produzione del vino. Finalmente, fosse la lunga assenza dal governo e quel processo di isolamento d.al ceto dirige11te ·politico c1Ji si è accennato, fossero risenti .. me.nti personali, fosse un peso eccessivo dell'esperienza politica prebellica mescolato al trauma psicologico del '40, fossero t11ttequeste cose insieme, si (114] Bibloteca Gino Bianco
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