Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

Molotov era rivolto al Parlamento francese almeno altrettanto se non più che .ai suoi colleghi di Ginevra: ancora una volta l'abile diplomatico si riprometteva di trarre partito dalle divisioni e dalle passioni che agitavano i d·eputati francesi alla vigilia di un nuovo dibattito e, chissà?, alla vigilia di un nuovo voto decisivo. Il 10 giugno, in effetti, l'Assemblea Nazionale respingeva un ordine del giorno presentato da membri della maggioranz~ e col quale si aggiornava il dibattito sulla questione indocinese per non creare difficoltà al negoziato in corso e costringeva perciò il Governo a porre la qu·estione di fiducia per la terza volta in poco più di u11mese. Ancora una volta - come all'indomani della conferenza di Berlino - il più forte discorso di opposizione fu pronunciato da Pierre Mendès-France: il M.R.P. fu caricato ,di tutte le responsa1 bilità della guerra di Indocina e il governo in carica fu acct1sato di non volere effettivamente alcun accordo; le contraddizioni di dieci anni di politica indocinese furono de11unciate con logica implacabile e con non comune talento dialettico; lo sfondo di questa politica fu accennato con brevi tocchi di color perso per dimostrare che era essa <:onseguenza di una malatti,a più generale della politica francese; la ne- .cessità e 1't1rgenza di una scelta fu sottolineata con drammatica forza oratoria. Il leader dell'opposizion,e faceva il suo mestiere di oppositore e que~ sto mestiere velava forse la lucidità dell'uomo di stato: Mendès-France, infatti, non poteva ìg11orare che dietro di lui si sarebbero schierate le forze più diverse e contradditorie, che ciascuna di queste l'avrebbe sostenuto solo fino al momento in cui le sarebbe riuscito utile il sostenerlo, che egli non era veramente il capo di un'opposizione omogenea ma il comandante di eserciti altrui. Un radicale, stato sottosegretario con Blum nel gover-- no di 'Fronte Popolare, non poteva non fremere d'orrore per la singolare concezio11edell'armata repubblic,ana mostrata da quei leaders dell'U.R.A.S., i quali affermavano in Parlamento che essi avrebbero votato contro il go~ verno perchè Pleven era ministro della Difesa e Pleven non godeva della fiducia dell'esercito; l'uomo di st.ato responsa,bile non poteva non trovare almeno stupefacente la ris·posta di Sot1stelle a Bidault, che chiedeva che gli fosse: citato un solo -suo gesto che potesse ess·ere interpretato come segno della sua segreta intenzione di non concludere alcun accordo a Ginevra: il rifiuto del ministro degli esteri di concludere un qualsiasi mertCanteggi~mento intercontinentale era la causa determinante dell'impasse (1091 Bibloteca Gino Bianco

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