Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

freddezza dell'opinione pubblica americana, il tenace impegno messo dagli inglesi nelle drammatiche giornate di aprile per impedire che la macchia d'olio indocinese si allargasse a tutto il Sud-Est asiatico, garantivano da ' interventi massicci e temibili; il dinamismo del piccolo ed agguerrito esercito comunista aveva inferto un colpo gravoso all'armata francese e dava una certa sicurezza militare sul luogo della guerra. Ogni ulteriore tempo-- reggiamento avrebbe reso ancor più nervosa l'opinione francese posseduta ormai dalla stanchezza e dal desiderio di liquidare in fretta una partita che si sapeva persa e che ci si vergognava di aver persa, avrebbe acuito i sospetti di alcu11i gruppi politici nei confronti di un governo che come s'è ricordato era accusato di voler la guerra ,ad oltranza, avrebbe aggiunto nuove divisioni a quelle già esistenti e avrebbe dato nuova plausibilità alla ipotesi di un mercanteggiamento intercontinentale. Non v'era ~cun bisogno di affrettarsi a registrare ufficialmente il successo in Asia quando da un rinvio di tale registrazione poteva scaturire un guadagno in Europa: non che i comunisti pensassero seriamente di poter offrire chiaramente ad un nuovo governo francese il « cessate il fuoco>>in Indocina contro la rin11nciadella C.E.D.; essi ritenevano solt,anto, e assai giustamente, che dato l'intreccio delle questioni delle forze politiche francesi, indebolire il governo Laniel equivaleva ad indebolire la pressione europeistica e a rafforzare quella antieuropeista. Un calcolo ,abbastanza elementare, che il voto del 13 maggio aveva reso evidente a tutti. E finalmente la diplomazia sovietica conseguiva ancora un ,altro risultato, dal suo punto di vista tutt'altro che disprezzabile: dal momento che gli americani avevano mostrata una malcelata ostilità nei confronti della conferenz,a di Ginevra e insieme non perdevano occasione di ribadire la necessità di una sollecita ratifica ,del trattato della Comunità Europea di Difes,a, e dal momento che al co11trario i fr1 ancesi erano tutti protesi verso Ginevra, l'irritazione _anti-americana si sarebbe accresciuta col tempo e il solco tra la Francia e gli Stati Uniti si sarebbe ulteriormente approfondito. Come s'è d·etto fu il risoluto tono di Eden a sbloccare la Conferenza dalle strettoie del tatticismo sovietico e a riavviarla verso t1na soluzione e fu anche, conviene non dimenticarlo, il non meno risoluto tono con cui il Consiglio dei Ministri francese approvò l'operato e i piani di Bidault il 26 maggio a convincere i comunisti che non si poteva aspettare troppo a lungo. In effetti il 29 maggio si giunse ad un accordo pe:r un'immediata [107] Bibloteca Gino Bianco

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