l'armonia era tutt'altro che ristabilita nella S.F.1.0. e l'originario nucleo di oppositori (la votazione in sede di Commissione degli Affari Esteri della Camera doveva confermarlo il 9 giugno) non avreb1 be potuto essere veramente importante che in una situazione assai diversa: se i radicali fossero riusciti a rifare la loro unità o se almeno vi fosse stato al potere un governo di centro-sinistra che avesse puntato fortemente sulla politica europeistica, allora la più parte dei cinqu,antanove deputati avversi alla C.E.D. avrebbe finito con l'obbedire alla disciplina di voto. Ma con un governo come quello di Laniel, così scopertamente conservatore, la posizione dei leaders della S.F.1.0. era incredibilmente debole, d.al momento che essi avevano una difficoltà i11più ad imporre u11voto che sarebbe suonato pur sempre fiducia ad un governo siffatto. E certo nell'inquietudine del M.R.P., nell'impazienza del conservatorismo di Laniel e nell'insistenza di un rilancio della formula di una maggioranza << sociale ed europeista» erano anche preoccupazioni di questo genere. Solo che i cattolici era• 110pur essi immobilizzati; la confere11za di Ginevra prinia imminente e poi in atto non consentiva al partito che aveva un suo uomo al Quai d'Orsay di dare inizio ad una crisi. I repubblicani popolari non potevano rubare una battuta al tempo per forz,are la situazione. in loro favore ed in favore del programma europeistico. Ora appunto la forzata immobilità degli et1ropeisti del M.R.P. e della S.F.I.O. rappresentav,a 11n'arn1a formidabile nelle mani dei più co11seguenti e tenaci avversari della C.E.D.: la difficile situazione indocinese parlalizzante pei primi diveniva una occasione pei secondi. V' er,a adesso una ragione di più per attaccare il governo ed abbatterlo, e in qualsiasi nuovo governo i gollisti dell'U.R.A.S. sarebbero stati determinanti e avreb·bero poste condizioni assai diverse da quelle accettate per stanchezza nell'es~ate precedente: allora l'Indocina e l'Africa del Nord erano state alla cima dei loro pensieri e il timore di. posizioni capitolarde in Asia li aveva indotti a compromettere sui proble .. mi europei; or.a invece la prospettiva della conferenza di Ginevra restituiva libertà d'azione in Europa. Certamente i leaders dell'U.R.A.S. non afferrarono subito le nuove possibilità, chè altrimenti avrebbero anticipato di due mesi la crisi cogliendo pretesto dello scontro avvenuto in aprile: ma appena compresero mostrarollo un.a tempestività ed una tenacia che sorprese i loro avversari come i loro seguaci. Il problema non era più [103] Bibloteca Gino Bianco
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