Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

stimonia tuttavia come l'avversione al regime rep11bblicano e democratico non sia in Francia soltanto un relitto archeologico, che il silenzio della maggioranza dei francesi nel '40 e per più anni durante il regime di Petain non sia una parentesi assurda nella storia francese, dimostr,a finalmente come sia pericoloso sollecitare certi riflessi e scatenare certe reazioni. Sul problema della C.E.D., finalmente, Juin non conduceva il gioco, ma era dupe di forze che perseguivano un piano politico preciso e fin troppo evidente: quello, cioè, di impegnare contro la Comunità Europea di Difesa il prestigio del solo maresciallo di Francia vivente. E si badi che si è detto contro la Comunità Europea di Difesa e non contro il riarmo della Germania; a coloro, infatti, che muovevano le fila dell'operazione dietro le spalle di Juin non interessava gran che· di impedire la rinascita della Wehrmacht: ciò che quegli uomini volevano impedire era la nascita di una nuova istituzione europea. Ad essi non poteva non essere noto il pensiero del maresciallo, che non aveva mai perso un'occasione di affermare la necessità del contributo tedesco alla difesa dcll'Europ,a occidentale e che aveva preconizzato la soluzione di ricambio Weigand, ossia un riarmo tedesco non integrato e comt1nque difficilmente controllabile; ad essi non poteva non essere noto che lo stesso 1naresciallo, pure ampiamente consultato durante tutti i negoziati che avevano dato luogo ai trattati della C.E.D ... preso da un-improvviso e troppo tardivo pentimento, aveva inviato, sulla fine del gennaio '54 due lettere al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica, per de11u11ciarela violenza al sentimento 11azionale francese che u11 esercito europeo avrebbe consumato e per additare 11na sol11zione di ricam·bio in lin'a<lesione della Germania di Bonn al Patto Atlantico. Del resto il settin1anale l'Express si affrettò, dopo il cla• moroso i11cidente, a pubblicare entrambe queste lettere, e continuò a condurre la sua violenta campagna contro la C.E.D., come continuarono a condurla, prevalendosi dello interve11to di Juin, tutti coloro che l'avevano condotta fino a quel momento. Pei nazionalisti come per i comunisti, per le consorterie militari come pei potenti raggruppamenti di interessi, il problema come si è già accennato, e come tutto il corso degli avvenimenti dimostra,, non era tanto di evitare il riarmo della Germania, quanto quello tii impedire con ogni mezzo lo svil11ppo delle istituzioni europee: qualsiasi altra soluzione si fosse poi proposta, la più parte degli oppositori l'avrebbe accettata. f98] Bibloteca Gino Bianco

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