accennò nepp11r vagamente ad una qualsiasi disciplina di voto per gli eletti del partito. Fu bensì evocato il problema del cosidetto << préala·ble sarrois » (che con la richiesta di una autorità politica europea costituiva pei radicali conditio sitie qua non per l'accettazione della C.E.D.) che le conversazioni di Adenauer con Bidault dei giorni precedenti avevano reso particolarmente attuale e lo si evocò per fare qualche riserva ,al piano dell' olandese Van Naters sull'europeizzazione della Saar e sulla sostituzione di un tr.attato di cooperazione economica al 1nercato unico franco-saarrese, piano cl1e il cancelliere tedesco aveva accettato di prendere come base pei negoziati. Nè del resto i radicali erano i soli ad aver qualche riserva sulle proposte del deputato olandese: nella Saar i francesi avevano posto in essere una situazione troppo favorevole per potervi rinunciare volentieri. Con il consenso degli anglo-americani la regione era stata staccata d,alla Germania e integrata economicamente alla Francia, ed ora bisogna toglier via questa integrazione per mettere al suo posto un trattato di cooperazione economica che, per impegnativo clìe fosse, esponeva sempre la Francia al pericolo che la Saar fosse risucchiata nell'area economica tedesca I Non vi può esser dubbio che la più p,arte dei dirigenti di Parigi fosse attaccata alla vecchia soluzione, desiderosa di conservarla e preoccupata di . ogni mutamento. Il guaio era però, che .anche l'atteggiamento anglo-americano sulla Saar era mutato, aveva subito i contraccolpi dell'evoluzione della situazione politica europea tra il '45 ed il '52 e dello spostamento dei rapporti di forza, sì che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti erano giunti ad una valutazione meno preconcetta e più realistica del problema. Il vantaggio che ricavavano i francesi con l'inclusione della Saar nella loro sfera economica, quello cioè di raccorciare la distanza che li separava dai tedeschi nel settore carbo-siderurgico, non bastava a compensare il rischio di creare in Germania il complesso della mutilazione e un nuovo irredentismo nazionalistico, simile a quello che aveva fatto seguito alla prima guerra mondiale, tanto più che la Germania del '52 non era più quella del '45. La Francia doveva, dunque, far i suoi conti con questa mutata situazione, con i nuovi progetti anglo-americani e con le nuove proposte tedesche: era perciò sem,brato tratto veramente geniale quello di legare la soluzione del problema della Saar alla ratifica della C.E.D., che dava µi governi di Parigi un'insperata merce di scambio. Gli europeisti (fu il pre- [941 Bibloteca Gino Bianco
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