al '52. L~idea centrale del piano riposava sulla persuasione che fosse nece ssario non solo ricostruire ciò che la guerra aveva distrutto, ma soprattutt o estirpare alla radice quei fattori che avevano determinato la stagnazione ec onomica tra il 1930 e il 1940: fine che si poteva raggiungere solo conce11- · trancio tutte le forze del Paese nella modernizzazione delle strutture indu - striali, segnatamente col dotare di un equipaggiamento moderno le indl 1strie di base. Degli investimenti previsti (5900 miliardi di franchi - 1946), per difficoltà di finanziamento, si era potuto realizzare al 1950 solo il 51 %, · con un ritmo di investimenti annuo lievemente inferiore al 1929, ma nel complesso superiore alla media annuale dell'entre-deux-guerres: da tale ritardo 11egli investimenti nacque a suo tempo la necessità di prolungare 11 piano fino al 1952. Questa esperienza modernissima dimostrò ampiamente che i 1netodi classici del finanziamento (ricorso al risparmio e al credito ) erano insufficienti e che lo stesso autofinanziamento non bastava alla bis ogna: il primo posto venne così assunto dagli investimenti ' comandati ' d al settore pubblico, che tennero una media del 60;~ delle somme investite n egli anni tra il '47 e il '50. La prima e più importante conseguenza, dal punt o di vista generale, di siffatto stato di cose fu che, poichè gli investimenti c omandati, per ragioni di struttura economica, non potevano essere diretti ai soli servizi pubblici e al settore nazionalizzato, il settore privato benefici ò di un notevole arricchimento e di un considerevole consolidamento del la sua posizione. Si spiega, perciò, che, una volta raggiunti certi risultati, la grande industria abbia preferito il ritorno ad una sorta di pseudo-liberal ismo, che, mentre non garantiva più gli obiettivi economici nazionali, no n minacciava le posizioni acquisite. Ma forse il più grave errore del Plan Monnet resta quello di aver favorito eccessivamente certi settori, troppo trascurandone altri: ad esempi o, nell'industria estrattiva del carbone e nella siderurgia furono realizzati in - vestimenti superiori alle previsioni rispettivamente per il 29°/4 e per 1'11%, rnentre nel settore della ricostruzione e della costruzione di nuovi alloggi no n si raggiunse che il 35% del previsto. La consegt1enza è stata un'economia in crescita verticale in certi settori, chè non ha potuto trovare nel Paese tutte le condizioni di una sana espansione. Si comprende perciò che nel '52 il processo produttivo cominciasse a stagnare: se nel 1949 il capitale nazionale aveva raggiunto il livello del 1913 ( questi calcoli sono, però, soggetti a cau- [94] Bibloteca Gino Bianco
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