Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

taglio, di un quadro che comprende costrizioni di orario e di indipendenza # personale, limitazione di vita sociale e così via. La faticosità e lo squallore cui tendono oggi la casa e il lavoro domestico sono di fatto uno di quei dati evidenti su cui però non ci curiamo, chi sa perchè, di riflettere, domandandocene le ragioni; le quali non possono essere ridotte, come semplicisticamente si usa, alla considerazione che « la vita moderna è notoriamente logorante». Se la vita moderna è logorante, il buon senso più elementare lo insegna, non è perchè il progresso o la modernità possa mai essere (come la gente sembra spesso portata a credere) qualcosa che rende più gravosa la vita dell'uomo, ma perchè il logorìo e ia fatica derivano dal fatto che vi è troppo accentuato scom.penso tra le esigenze portàte da questa modernità, e da questo progresso, e l'eredità, che ci trasciniamo dietro, di vecchie abitudini e concezioni del ,cui peso non riusciamo a liberarci. Delle vecchie abitudini e concezioni, che molto spesso la nostra << modernità >>, invece di dissolvere, ha imbalsamato., coprendole della vernice di un nuovo tutto esteriore, due soprattutto viziano ancora alla radice la nostra concezione della vita di casa e del lavoro domestico. L·a prima consiste essenzialmente nel persistere dell'aspetto più sterile della concezione individualistica borghese. La riduzione del nucleo familiare, estraendolo dal con- - testo della tribù, alla sola unità della coppia con relativa prole, è parsa una grande conquista del costume moderno. In realtà la famigliuola così isolata e chiusa in se stessa rappresenta un deciso impoverimento di prospettiva umana e sociale. Non c'era più l'attrito coi vecchi, con le loro abitudini e le loro incomprensioni, ma non c'era più nemmeno l'appoggio e l'apporto di esperienza, l'alimento alla fantasia costituito dalle memorie dei vecchi. E ' non solo l'alternativa e il rifugio costituiti dall'istituzione dei nonni si può dire sia stato praticamente minimizzato nell'organico della famiglia moderna: dalla quale scompariva, con le figure classiche delle zie zitelle o dello zio figliuol prodigo, e poi vecchio scapolo, un altro elemento di disturbo sì, ma anche di varietà e di ricambio. Di questa limitazione del mondo familiare non ha sofferto soltanto, come generalme11te si ammette, l'educazione dei ragazzi: spesso soffocati, per giunta - la psicologia moderna ce l'ha illustrato a sazietà - da rapporto chiuso e unilaterale coi genitori. Anche la donna, polarizzata in una dedizione che diventava però an-che chiusura ed [86] Bibloteca Gino Bianco

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