se è molto, non è più materia di affermazione di principio, ·bensì di adeguamento pratico, di evoluzione (e questa è sempre più rapida di quanto non si dica) del costume. L'ultima, clamorosa voce femminista levatasi nella letteratura del dopoguerra, quella di Simone di Beauvoir col suo grosso· libro sul Secondo Sesso, mezzo trattato sociologico e mezzo pamphlet~fiume,. è caduta 11elvuoto come sterilmente paradossale e scandalistica. La guerra e la resistenza hanno del resto contribuito a fissare l'immagine della donna d'oggi come compagna che sa correre gli stessi rischi, ma in sostanza si tiene nell'ombra, e nell'ombra, come fiancheggiatrici attive e fedeli riecheggia- . trici, esse so110rimaste nei partiti di massa, che pure dalla loro ammissione \ al voto dovevano trarre vantaggi assai sostanziali. Ora che le donne hanno aperte tutte le strade si sente constatare un po' dappertutto, non senza ironia, che si può misurare quanto scarso sia il loro apporto alla classe dirigente; si può quasi pensare che le donne siano inconsciamente pentite d'essersi tanto battute per delle ambizioni che non erano forse ·veramente le loro. E infatti dal paese tipico della careerwoman e del matriarcato, gli Stati Uniti, emana oggi uno sforzo quasi patetico della donna a difesa della propria fem,minilità: per cui vediamo donne in alti gradi burocratici vestirsi con una frivolezza eccessiva, quasi programmatica, che può far rimpiangere la tuta blu con cui nella Cina di Mao s'è risolto il problema dell'abbigliamento femminile; altre le vediamo ostentare oltre il debito la loro passione per la cucina; e così via per tutte le confessioni scipitamente soavi fatte ai . giornalisti da donne celebri, le quali temono oltre misura d'esser accusate di aggressività intellettuale o di altre angolosità che il vecchio femminism0; aveva reso leggendarie. Ma se il femminismo è finito, se la donna d'oggi sembra decisa a riconquistare in fatto di femminilità, di grazia, di domesticità, di modestia, il perduto, ciò non vuol dire che essa sia veramente sulla strada di riacquistare il proprio equilibrio nella vita sociale. Il problema di fondo, che stava al1' origine del femminismo, è non solo ancora aperto ma aggravato. Il f emminismo nasceva infatti, se non come movimento, come esigenza, con la scomparsa società feudale e patriarcale, in cui la donna era alternativamente serva e signora, soggetta a leggi tiranniche, ma piena padrona del territorio domestico, sul quale l'uomo, quasi sempre assente, le lasciava pieno mandato di governo. Il nuovo ruolo che la società borghese offriva alla donna [83] Bibloteca Gino Bianco·
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