Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

Territorio domestico (*) Nel tentare di esporre delle considerazioni di ordine generale su quelli che sono i problemi attuali della donna, dinanzi a un pubblico esclusivamente o prevalenteme11te femminile, non si può non aver presente una riserva pregiudiziale che è stata innumeri volte sollevata a questo proposito,, ma che, a costo d'esser monotoni, per amor di chiarezza, conviene sempre rinnovare. Non vi sono, cioè, problemi di fondo della donna, vale a dire la casa, la famiglia, e il rapporto che si crea fra le esigenze domestiche e quelle del lavoro professionale e così via, i quali possano considerarsi d'interesse soprattutto femminile. Se ciò in pratica avviene, se le donne, per dirla alla buona, <<parlano fra loro» di cose che non hanno minore importanza per gli uomini, di cose di cui u11tempo discutevano e scrivevano tutti - e non importa se per <<tutti», in tempi di non emancipazione della donna, s'in-- , tendessero soprattutto gli uomini! - è questo il segno non di un sostanziale progresso, ma di una ancora non risolta crisi. Segno che se il femminismoha ormai esaurito, con l'adempimento delle sue sostanziali rivendicazioni,. la sua ragion d'essere, ciò non vuol dire che la crisi del costume da cui il femminismo prese origine sia, nel profondo, superata: poichè se ciò veramente fosse sarebbe ormai ritrovata la possibilità da cui invece siamo be11 lontani: ridare ai problemi della donna la loro naturale collocazione fra i problemi di fon,do, i problemi si potrebbe dire preliminari di una conce-- zione della società; mentre invece continuiamo a trattarne alla maniera un po' paradossale in cui li aveva impostati il femminismo; come una sorta di problema di classe o di categoria, e di classe o .categoria, per giunta,· di ordine marginale. Il femminismo, con la sua nota stridula, ch'era così facile porre in cari-- catura, e col suo messaggio di civiltà e di giustizia, cui gli storici del costume dovranno fare un posto assai più ampio di quanto i contemporanei non avessero, a suo tempo, previsto, non ha più ragion d'essere, ed è finito. Anche se di eman-cipazione, per vecchia, ma sempre proficua abitutdine dema-- gogica, continuano a parlare i partiti di sinistra, il ciclo dell' emancipazio~e,. della donna, può dirsi ormai co11cluso,poichè la donna ha ottenuto tutte· le parità essenziali, e ciò che resta ancora da fare in questo campo, anche (*) È questo il testo di una conversazione tenuta da Elena Craveri Croce neI. maggio scorso a Perugia in un Circolo femminile. [82] BiblotecaGino Bianco

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