Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

importanti dell'agricoltura meridionale viene a smentire la convenienza ' degli indirizzi, sempre seguiti, e che fa11noperno sulle colture tradizionali per utilizzare le risorse di lavoro esuberanti nel Sud. E possiamo concludere questi rilievi sulla situazione meridionale nel settore vitivinicolo osservando che la .diffusione di nuovi vigneti operata dagli Enti di Riforma fondiaria interessa quasi esclusivamente il Mezzogiorno: ma n·on è di questo che si fa colpa alla nostra politica agraria, bens1 del fatto che è mancata, da parte degli E1nti, una contemporanea e decisiva azione tendente a limitare le influenze delle organizzazioni monopolistiche e oligopolistiche sui mercati dei prodotti agricoli e a favorire al massimo la costituzione, per limitarci al settore che ci interessa, di << vere » cantine sociali, gestite e amministrate da cooperative autentiche. Sappiamo che gli Enti di Riforma, specie in Puglia, vanno costituendo delle cantine sociali e che nella campagna scorsa gli assegnatari pugliesi hanno potuto vinificare circa 100 mila quintali di uva in cantine costituite dall'Ente, ottenendo dagli Istituti b.ancari crediti per circa 380 milioni (21 ); è poco rispetto a quello che si può fare, proprio dagli Enti dì Riforma, la cui attività non deve limitarsi, in questa fase, all'assistenza tec11ica agli assegnatari, ma deve svilupp.arsi soprattutto nel campo della distribuizione dei prodotti, magari affrontando decisamente le resistenze che oppongono i complessi speculativi privati (22 ) e altre organizzazioni che godono dell'appoggio statale e del patrocinio di potenti associazioni di categoria, ma che con la cooperazione non hanno più nulla a che vedere. I sintomi dell'aggravarsi della crisi del settore vitivinicolo si manife. starono in tutta evidenza nel febbraio-marzo di quest'anno quando si verificò un rallentamento della domanda sul mercato mentre più pressante si faceva l'offerta da parte dei produttori e delle organizzazioni agricole che detenevano una massa di vini superiore di oltre cinque milioni di ettolitri a quella dell' an110precedente. Nel giro di pochi mesi i prezzi del vino erano calati di quote cl1e ar1davano da un minimo di 1000 a un massimo ( 21) Vedi Politica ed Economia (settembre 1957). ( 22 ) I diaframmi speculativi non riguardano solo il vino, ma anche la distribuzione dell'uva da tavola. In proposito cfr. le conclusioni cui è pervenuto il Convegno degli Amici del Mondo, nel volume: << I padroni delle città » (Ed. Laterza, 1957). [70] BiblotecaGino Bianco

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