che ne sono ancora vittime, più o meno coscienti. Ed in certo senso aveva ragione: poichè non è possibile che nella vita di un uomo impegnato politicamente, che abbia cioè vissuto profondamente le esperienze di una lotta democratica, non vi sia stato un solo istante in cui non si è avuta la tentazione (magari non confessata ad alta voce neppure a se stessi), innanzi all'incomprensione gretta e al balordo e miope egoismo dei cosiddetti possidentes, di imboccare quella tal via del « fronte unico ». Chi non l'ha fatto - non diciamo ciò per tutti, ma per i democratici soltanto - chi ha resistito alla tentazione, l1a potuto resistere perchè, alla riflessione, quel gesto è parso appunto come l'ammissione di una identificazione che si sapeva ingannatrice, è apparso come l'ammissione di quello che abbiamo chiamato il sofisma iniziale. In questo senso siamo tutti un poco ex comunisti ed in questo senso, dunque, il paradosso di Silone è più vicino alla verità di quel che sembra a prima vista. Ecco perchè, per uomini che abbiano vissuto drammaticamente le vicende del comunismo negli ultimi anni, la rilettura del Dio_che ha fallito ci è parsa potesse riuscire illuminante. FEDERICO Gozzr f54J BiblotecaGino Bianco
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