Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

posta è troppo importante. È per questo che hanno sempre preso una parte molto attiva nella vita politica del paese. Questo fa parte delle loro responsabilità. In compenso la considerazione della quale essi godono è molto grande. Secondo i principi sanciti con la Riforma di Cordova e adottati nella maggior parte dei paesi latino-americani, gli studenti sono presenti negli organi amministrativi dell'Università, partecipano all'elaborazione del suo bilancio, come all'elezione del Rettore. Dove, evidentemente, i rettori non sono designati dal governo, caso pure non infrequente. In paesi retti da dittature militari, come il Paraguay, il Venezuela, Cuba, non esiste infatti autonomia dell'Università, nè partecipazione studentesca al suo governo. Il movimento studentesco vi è attivamente perseguitato ». Ma queste preoccupazioni sono in generale ben lungi dalla mentalità degli studenti europei. Essi ne s.ono anche psicologicamente distanti: la stabilità democratica dei Paesi scandinavi, per esempio, non pone affatto la questione dell'autonomia politica dell'Università. Così in Europa i problemi tecnici e sindacali impegnano il movimento studentesco ben più dei problemi politici. Le Unioni Nazionali europee rappresentano, perciò, almeno in linea di principio gli studenti in forma apolitica; e si limitano a svolgere una funzione tecnico-sindacale: la sicurezza sociale, le borse di studio, i collegi, i ristoranti universitari, i viaggi d'istruzione, lo sport. Si tratta di interessi di categoria e le Unioni Nazionali sono sindacati unitari che rappresentano questi interessi. La apoliticità formale si giustifica doppiamente: da una parte i criteri unitari di rappresentanza e l'accentuato carattere sindacale implicano l'apoliticismo come un necessario presupposto; dall'altra, facilitano il compito della rappresentanza studentesca sul piano delle pure rivendicazioni di categoria. Questo rifiuto di responsabilità politiche tende a riflettersi anche nei rapporti internazionali, donde deriva il problema di definire i princìpi che sono alla base della Conferenza e della cooperazione internazionale studentesca, poichè, come si è visto, la politica sindacale storicamente sufficiente per i movimenti studenteschi di alcuni paesi è irrilevante per un gran numero di altri. TaJe contraddizione è del resto verificabile anche all'interno di singole Unioni Nazionali, ogni qualvolta si manifestano nel paese delle grosse crisi politiche che rompono il guscio fragilissimo del disinteresse politico. I/indifferenza del mondo studentesco dinanzi alle grandi questioni nazionali sarebbe allora più un sintomo di decadenza morale ed intellettuale che di prudente coscienza sindacale. Un esempio importante a questo proposito è quello dell'UNEF (Unione nazionale degli studenti francesi) dinanzi alla questione algerina, che ha costituito la causa della scissione del sindacato studentesco francese nel Congresso di questa primavera a Parigi che doveva celebrarne il cinquantenario. Ormai da molto tempo il gruppo dirigente dell'UNEF, ispi- [47] Bibloteca Gino Bianco

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