il commercio tra gli Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco normale della concorrenza all'interno del mercato comune ... >>; e le citazioni si potrebbero moltiplicare con facilità. La verità è che oggi la polemica tra << dirigisti » e « liberisti >> è spesso oziosa. Innanzitutto perchè la linea di distinzione tra di essi non può certo essere tracciata con precisione; ed i dissensi sono in generale dissensi su problemi particolari e su problemi di metodo. E, d'altra parte, il protezionismo ed il corporativismo hanno inquinato a tal punto le mentalità negli ultimi decenni, che oggi si trovano a destra sostenitori di massicci interventi statali ed a sinistra (sinistra democratica, s'intende) i più convinti assertori delle esigenze lib_eriste. Tuttavia il conflitto, che può avere una sua ragione d'essere in politica interna, cessa di avere significato quando si riferisce al mercato comune. Nella fase attuale della costruzione europea, infatti, i contrasti sono essenzialmente di natura verticale, si verifì1cano, cioè, tra Paese e Paese; l'Italia ha problemi di eccedenza di manodopera, carenza di capitali, depressione del Mezzogiorno, che sono problemi comuni ai liberali, ai democristiani, ai repubblicani, ai socialisti. La delegazione del nostro Governo, battendosi a Bruxelles per l'inserimento nel Trattato del Fo11do sociale o della Banca Europea, cioè di misure eminentemente dirigistiche, lo ha fatto con l'appoggio non solo dei nostri <<dirigisti», ma anche dei nostri·<<liberisti». Quelle misure hanno certamente avuto l'approvazione dell'on. Malagodi, anche se possono sembrare inspirate dall'on. La Malfa e anche se avrebbe potuto ispirarle l'on. Riccardo Lombardi. Ci si rende ben conto che la polemica Lombardi-La Malfa-Malagodi risente chiaramente di preoccupazioni, perfettamente legittime del resto, di politica interna. Ma si è ritenuto, qui, utile riaffermare che il contrasto in sede europea è fittizio, perchè il problema dell'avvenire non è quello del maggiore o del minore potere dirigistico delle istituzioni europee, ma piuttosto quello del maggiore o minore potere tout-court di quelle istituzioni. Nel prossimo stadio della lotta tutti i partiti democratici italiani, se vorranno rimanere fedeli all'impegno europeistico, hanno da percorrere in comune un lungo tratto di strada: quello che porta alla creazione degli Stati Uniti d'Europa. [36] BiblotecaGino Bianco ..
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