Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

\ nirlo in preferenza a quelli tedeschi, hanno potuto soddisfare i loro bisogni acquistando il coke in Germania. È vero che questa evoluzione dei rapporti commerciali è stata favorita dall'acquisto effettuato da parte della compagnia siderurgica fran-cese Sidechar delle miniere renane di Harpen; ma il dato di fatto fondamentale rimane l'aumento degli scambi franco-tedescl1i dovuto all'apertura del mercato comune carbo-siderurgico. Si badi bene che,, · mentre le imprese franco-sarresi hanno ricevuto nel 1955-'5614,3 milioni di tonnellate di carbone tedesco, la Germania nello stesso periodo ha dovuto importare dagli Stati Uniti 18,5 milioni di tonnellate di carbone. Una situazione affine si è verificata con il mercato del rottame. L'Italia, grande importatrice di rottame, ha il suo mercato naturale di acquisto nella Francia meridionale. Si determina una convergenza di interessi fra i commercianti di rottame francese e gli utilizzatori siderurgici italiani, poichè geograficamente la via di scambio più breve, e quindi la più economica, è quella che congiunge la Francia ·meridionale all'Italia settentrionale. Ma, prima dell'apertura del mercato comune siderurgico, l'esistenza di una struttura rigidamente cartellistica del mercato siderurgico francese costringeva i mercanti di rottame del Sud della Francia a spedire la loro merce fino alle lontane acciaierie di Lorena. La creazione del mercato comune e le regole di non discriminazione dell'Alta Autorità hanno permesso, sia ai nostri utilizzatori siderurgici sia ai commercianti francesi, di spezzare i vincoli preesistenti, insiti al mercato nazionale francese, e di favorire uno· sviluppo più << naturale >> di questo settore del commercio. L'allargamento del mercato comporta in ogni caso un'alterazio11e del-- l'equilibrio, uno scuotimento dello status quo, impedisce ai grandi complessi di stagnare nel letargo, consentito dalle alte tariffe doganali e dalla politica dei contingentamenti. Per i cartelli, come per gli altri aspetti del .mercato, non bisogna commettere l'errore di considerarli avulsi dal sistema economico di ,cuifan1:10parte. Gli accordi fra i grandi produttori e le pra--- tiche restrittive sono una conseguenza pressochè inevitabile di un'economia. ,. industriale basata su grandi concentrazioni aziendali. Ma quelle pratiche e quegli accordi sono tanto meno dannosi quanto migliore è la funzionalità. del mercato in cui si verificano: la liquidazione delle frontiere nazionali favorisce necessariamente, come dimostra l'ese1npio precedente del coke tedesco e del rottame francese, il prevalere ed il consolidarsi di correnti com- [34] BiblotecaGino Bianco

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