Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

Codesta rigidità del mercato facilita le intese cartellistiche, che fissano prezzi dall'alto, mentre tende a perpetuare la struttura mineraria esistente, lasciando vivere anche le aziende marginali) con il risultato di ancorare il prezzo di vendita ai costi più alti di produzione delle miniere meno efficienti o, nella migliore delle ipotesi, al costo bilanciato risultante dalla media tra le imprese economicamente migliori e quelle peggiori del sistema. Tale tendenza è favorita dall'attt1ale fase di alta congiuntura, che secondo le previsioni di tutti gli esperti dovrebbe protrarsi per decenni, poichè il crescente fabbisogno di energia può essere soddisfatto solo facendo appello a tutte le risorse esistenti (10 ). Vi sono, quindi, settori, in cui i produttori esercitano il loro arbitrio; vi sono miniere marginali, la cui rentabilité è più che discutibile anche in fase di alta .congiuntura; vi so110aumenti di prezzi - come quelli apportati ai primi di ottobre dai produttori della Ruhr, nonostante l'opposizione del Ministro Erhard (11 ) - che vanno al di là dell'effettivo accrescimento dei costi di produzione. Per eliminare questi arbitri, non c'è legge anti-trust, del Governo di Bonn o della C.E.C.A. poco importa, che tenga. Il solo ri1nedio consiste nel far giocare i fattori concorrenziali, i quali, sul mercato carbonifero C.E.C.A., sono dati essenzialmente dal carbone americano e dalle altre fonti di energia. È naturale, quindi, che i produttori di carbone tedeschi e belgi, appoggiati dagli Charbonnages de France, esercitino pressione sull'Alta Autorità, affinchè da Lussemburgo si chieda ai Governi dei sei Paesi di limitare le importazioni di carbone U.S.A.. La tesi dei produttori è che, data la rigidità della produzione e della domanda, sarebbe estremamente pericoloso per l'economia della Comunità dar via libera alla concorrenza dei carboni U.S.A.; cl1é le importazioni americane sono un mezzo molto precario per ( 10 ) Cfr. Nord e Sud, luglio: << Le fonti d'energia e l'avvenire d'Europa». ( 11 ) È interessante notare - e giriamo l'osservazione soprattutto a quegli amici del centro-sinistra, che credono di poter condurre la lotta contro i cartelli nel quadro nazionale - che la minaccia di Erhard di favorire la formazione di condizioni di maggiore concorrenza sul mercato energetico tedesco si è scontrata con la netta opposizione dei sindacati operai: un'opposizione che ci sembra confermi la difficoltà di condurre l'azione anti-trust, appoggiandola su leggi da varare con l'appoggio della sinistra socialista (e sia pure socialista-democratica). I forti legami che uniscono i partiti socialisti ai sindacati finiscono con lo sterilizzare le aspirazioni anti-trust dei programmi sociaìisti, rendendole velleitarie. [32] BiblotecaGino Bianco

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