Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

(1954: 10.211;1955: 39.903), ma anche se lo si confronta alle percentuali di assorbimento degli altri maggiori importatori di automobili tedesche. Valga la seguente tabella (3 ): 1954 1955 1956 1957 (1° semestre) Belgio • • • • • 43.510 50.547 67.815 27.032 Svezia • • • • • 44.194 60.630 66.487 35.353 U. S. A .. • • • • 10.211 39.903 64.140 50.836 Svizzer~ • • • • 25.560 30.763 33.492 19.237 Oland2. . • • • • 31.053 37.529 30.982 14.503 Austria . • • • • 18.710 31.774 29.094 18.109 Danimarca • • • 26.745 20.553 20.673 11.554 Canadà . • • • • 3.662 8.215 19.249 13.990 Come si vede, mentre per i Paesi europei (salvo, entro certi limiti, l'Austria) il ritn10 di assorbimento cresce con regolarità, o subisce addirittura una flessione, come nel caso dell'Olanda, le esportazioni negli Stati Uniti sono quasi raddoppiate. Se da Bonn si passa a Parigi, l'atmosfera non cambia. Basti leggere l'intervista che il presidente-direttore generale della Renault, M. Pierre Dreyfus, ha concesso a « Le Monde>> (4 ). Nel ricordare che la Francia è vicina a ~aggiungere la quota di 35.000 vetture esportate ogni anno in U.S.A., il Sig. Dreyfus dichiarava che, se gli europei tutti insieme ~sporteranno 500.000 . automobili all'anno, gli industriali concorrenti americani potrebbero vedersi costretti a prendere serie contromisure. Per ora già si registrano diffuse preoccupazioni nel mondo degli affari_,ma si è inclini a tollerare una concorrenza europea, che non superi una percentuale del 3 o 4% del totale assorbimento del mercato. Le reazioni non sono naturalmente unanimi. C'è Henry Ford, il più illuminato dei grandi industriali americani, il quale non esita a dichiararsi favorevole alle esportazioni europee in U.S.A.: ( 3 ) La tabella è riprodotta dalla Neue Zurcher Zeitung: Deutsche automobil industrie, 24 settembre 1957. ( 4 ) Cfr. Le Monde, 18 luglio 1957. [25] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==