Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

Socialista che abbiamo citate all'inizio rappresentano una seria indicazione politica in questo senso. Come può, dunque, il PSI uscire dalle contraddizioni in cui esso stesso si è posto e insieme sfuggire alla trappola neofrontista? È evidente che questo non è più oggi un problema soltanto meridionale: poteva esserlo ieri, quando la liquidazione dei comitati di Rinascita pareva atteggiarsi come l'ultima o penultima tappa dello sganciamento socialista dal PCI, l'ultima o penultima tappa di una marcia di avvicinamento alle posizioni risolutamente democratiche. Ma dal momento che l'on. Nenni parla di << pietre tombali sull'unificazione», risulta chiaro che i movimenti prima predisposti e accennati non si faranno più. Seppellita l'unificazione il PSI tornerà al frontismo? C'è una dinamica dei movimenti politici alla quale si sfugge solo con sforzi eroici, ed è su essa che contano ora i comunisti per risuc~ chiare i socialisti. Ove mai il PSI non procedesse nel Mezzogiorno alla più frettolosa delle liquidazioni dei suoi agganci ai comitati di Rinascita e ad un ripensamento della sua politica meridionalistica, l'on. Nenni e i suoi amici potrebbero trovarsi, nel giugno prossimo, a piangere su una cocente sconfitta. [19] BiblotecaGino Bianco

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