cittadini singoli a titolo personale, partiti e orga11izzazioni politiche, organizzazioni sindacali, cooperative, associazioni femminili, giovanili e culturali, giornali e riviste » (art. 3); e infine che « gli aderenti a titolo individuale ed i rappresentanti delle organizzazioni aderenti costituiscono il Comitato Nazionale per la Rinascita del Mezzogiorno e delle Isole» (art. 5). Abbiamo voluto riferire ampiamente questo singolare documento, dove non si sa se ammirare di più l'inutilità delle affermazio11i di principio o la vacuità delle soluzioni organizzative. È evidente che i comunisti, pur di poter indire riunioni frontiste, sono disposti ad accettare che esse siano impiegate a pestare l'acqua nei mortai, o, che è lo stesso, ad elaborare nuovi statuti. Se una considerazione finale si deve trarre oggi da questa rassegna delle ultime vicende frontiste nel Mezzogiorno, questa conclusione può essere dedotta dalle stesse considerazioni dell'on. Napolitano al Comitato Centrale del PCI (l'Unità del 29 settembre): « la nostra azione meridionalistica si sviluppa con lentezza. Abbiamo, è vero, un dato positivo rappresentato dalla ripresa dell'attività del Comitato per la Rinascita del Mezzogiorno, attività nella quale si sono efficacemente impegnati anche i compagni socialisti. Ma i11complesso il Movimento ha un mordente ancora insufficente, e si nota ancora dell'incertezza da parte delle organizzazioni meridionali del partito nell'applicazione della linea. Per quanto riguarda la unità della classe operaia e i rapporti con i compagni socialisti, il problema non sta nel tono della . polemica: il fatto è che la polemica non deve esaurire la nostra azio11everso i socialisti, ma ad essa deve affiancarsi sempre l'iniziativa politica diretta a ricercare ed a realizzare l'unjtà ». Da questa citazione si deduce anzitutto che la crisi comunista è politica cd ideologica, ancora prima che organizzativa o elettorale. La sensibile flessione degli iscritti, di cui ha parlato l'on. Amendola e che sembra più rilevante nel Sud, rappresenta la prova migliore del fatto che il « meridionalismo di complemento» non apre prospettive politiche alle masse e che queste cominciano ad acquistare consapevolezza del loro <<congelamento>>sulle posizioni del frontismo; « l'incertezza da parte delle organizzazioni meridionali del Partito nell'applicazione della linea» è quindi la causa della flessione degli iscritti e la conseguenza della crisi del « meridionalismo <li !(Omplemento », della versione meridionale, cioè, di quella «doppiezza» [17] BiblotecaGino Bianco
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