Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

te, dal riconoscimento dei mutamenti intervenuti nella società meridionale, e nelle campagne in particolare (dove « un colpo decisivo è stato dato con le leggi di riforma alla grande proprietà terriera nelle zone del latifondo tipico >>), e sia pur accentuando polemicamente gli aspetti contraddittori della nuova situazione meridionale, Amendola elaborava in quella sede un programma politico ed economico) in c11i,secondo una tattica ormai logorata, accanto a proposte realizzabili si affastellano rivendicazioni generali che non trovano alcuna rispondenza nella obiettiva realtà politica del Paese. In politica agraria, ad esempio, mentre si chiede la democratizzazione degli enti di riforma e dei consorzi di bonifica, si domanda anche la conversione in una quota di terra delle migliorie arrecate dai coloni, con il bel risultato che in molte zone del Mezzogiorno, specie in quelle a culture legnose specializzate, aumenterebbe la polverizzazione della proprietà, senza per nulla risolvere il problema dei compartecipanti, data la sproporzione di valore fra le migliorie effettuate e il capitale-terra iniziale. Ed analogamente, in politica industriale, mentre si auspica l'intervento dell'industria di Stato nel Mezzogiorno per la creazione di una industria di base (proposta realizzabile, intorno alla quale, come dimostrano le recenti vicende della legge di proroga della Cassa, è possibile creare un vastissimo schieramento parlamentare), si finisce col chiedere un provvedimento sovvertitore dell'intero indirizzo dell'economia nazionale, quale l'obbligo per le grandi aziende di investire nel Sud una parte dei propri profitti. Non si vede con quali forze possa essere oggi attuato un tale provvedimento. Ed è proprio questa con.. traddittoria mescolanza di astratte petizioni di principio e di ipotesi realizzabili che dovrebbe costituire la base delle << nuove possibilità di alleanze, tra la classe operaia e il ceto medio della campagna e della città » ? Che cosa c'e di nuovo, a parte forse l'adozione di un tono formalmente diverso, rispetto ai vecchi programmi massimi e massimalistici, che appunto percl1è irrealizzabili hanno finito col consegnare gran parte delle sfiduciate masse contadine nelle braccia del paternalismo degli enti di riforma e della « bonomiana >>? Ma ancora più nettamente la paralisi delle posizioni comuniste risulta dal quadro generale in cui vengono calate queste rivendicazioni, così co1ne appare sia nella relazione di Amendola, sia nell'intervento di Alicata, sia infine in altri interventi minori. [14] Bibloteca Gino Bianco

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