' pretazione dei dirigenti comunisti, dovrebbe nascere un nt1ovo frontismo, che ponga l'accento sui problemi tecnici ed economici più che st1gli aspetti politico-culturali, nel tentativo di agganciare una parte della classe imprenditoriale meridionale, garantendole taluni vantaggi sezionali, per contrapporla al resto della classe imprenditoriale nazionale ed ancor più alla politica governativa. È il tentativo di trasferire su scala più ampia l'esperienza effettuata con risultati peraltro discutibili in Sicilia (dove si vide la estrema sinistra schierata a difesa della classe imprenditoriale locale in occasione del convegno del CEPES del 1955), e rinnovata con forme diverse, durante i vari dibattiti in materia d'industrializzazione. Questa medesima linea politica, negli ultimi mesi, hanno cercato di elaborare i dirigenti della federazione napoletana per la zona di loro competenza (6 ). È una impostazione che, oltre tutto, se non inquadrata in una politica nazionale di vasto respiro europeo, può avere alla base un grave vizio corporativo e settoriale. Non a caso dunque Togliatti lanciava ufficialmente proprio in Sicilia la nuova linea, con un discorso pronunciato il 27 aprile (7 ), a -conclusione del congresso regionale comunista. Anche il leader del PCI partiva dalla constatazione del1' esistenza di un nuovo ambiente politico-sociale, nel quale, accanto ai tradizionali obiettivi di lotta, se ne andavano ponendo di nuovi, quali quelli creati dalla nascita di un mondo industriale, operaio e imprenditoriale (nel cui ambito il PCI si sarebbe adoperato a creare una coscienza di classe nei lavoratori che vi si andavano inserendo) e quali quelli creati dal potenziamento e dalla difesa dell'autonomia regionale. In una società più articolata, il PCI dovrebbe quindi perdere l'iniziale carattere «plebeo», per agganciare strati sociali ~em!{repiù differenziati, al fine di essere in grado di contrapporsi all'interclassismo democristiano. Tutti questi motivi sono presenti nella relazione di Giorgio Amendola in apertura dell'assemblea meridionale del PCI, tenuta 1'11 maggio 1957 a Napoli (8 ). Di essi il parlamentare comunista si servì per disegnare una sorta cli bilancio preventivo. Partendo, secondo le nuove premesse già sottolinea- ( 6 ) Cfr. a tal proposito G. CHIAROMONTE, "A1eridionalismo ed astrattezze, in << Cronache meridionali », IV, nn. 1-2, gennaio-febbraio 1957. ( 7 ) Nell'<<Unità>> del 28-4-1957, p. 7. · ( 8 ) Pubblicata integralmente, insieme con il riassunto degli interventi più importanti, in <<Cronache meridionali », IV, n. 5, maggio 1957. [13] Bibloteca Gino Bianco
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