del piano di rinascita sardo. Lo strumenv'> per realizzare tale politica dovrebbe essere << un vasto schieramento meridionalistico, nel Mezzogiorno e in tutto il Paese, di forze politiche, economiche e sociali diverse, in piena autonomja e secondo le loro caratteristiche e funzioni». Da queste basi, e costretti dalle persistenti incertezze dei socialisti di fronte ad un rilancio del Movimento per la Rinascita, i comunisti prendevano le mosse per una propria iniziativa meridionalistica. Un primo accenno se ne poteva trovare nel convegno meridionale della CGIL (4 ), risoltosi, nonostante la rivendicazione della spoliticizzazione del sindacato, nella elaborazione di un piano, difficilmente realizzabile per la sua mole, ed in un ennesimo appello unitario, che peraltro evitava accuratamente quella analisi critica che sola avrebbe potuto spiegare l'attuale crisi sindacale nel Sud e dare insieme le prospettive per un futuro rilancio. Ma le più dirette manifestazioni pubbliche del « nuovo corso>>del meridionalismo comunista si sarebbero avute durante due convegni: quello regio11alesiciliano e quello dei quadri di tutto il Mezzogiorno cui accennavamo più sopra. Una prima formulazione teorica veniva fornita dal nuovo responsabile del lavoro meridionale, Giorgio Napolitano, in un articolo su Rinascita che precedeva di pochi giorni il convegno dei quadri (5 ). Napolitano, prendendo le mosse da quanto aveva già sostenuto nell'VIII congresso., affermava che si doveva riconoscere che il movimento popolare meridionale aveva subito una battuta di arresto da due anni a questa parte; ma che ciò era dovuto ad una insufficiente analisi dei processi di trasformazione in corso nel Mezzog·iorno, di cui peraltro proprio quel movimento era stato l'origine prima: Tutto lo sforzo di rinnovamento dei comunisti si riduceva insomma a questa limitata autocritica, subito scolorita nella riaffermata validità della linea politica finora seguita, che appariva bisognevole solo di alcuni adeguamenti tattici. Le due rjunioni di Palermo e di Napoli erano destinate a chiarire la natura di questi adeguamenti, da cui, secondo l'inter- ( 4 ) Su di esso cfr. G. GALAsso, Nuovo corso del sindacalismo nel Sud, in << Nord e 5ud », n. 32, luglio 1957. ( 5 ) Cfr. G. NAPOLITANo, Continuità e prospettive della nostra azione meridionalista, in << Rinascita », aprile 1957. [12] BiblotecaGino Bianco
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