Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

anch'essi un poco nella condizione psico• logica di << reduci », si sono sentiti amaramente delusi dagli sviluppi presi dalla lotta politica in Italia. Un atteggiamento romantico, che però Cassola coglie nel suo aspetto più valido: la crisi degli ideali che non riesce però a sconvolgere la solidarità tra ex-partigiani, nelle delusioni come prima, nel pericolo. Il libro si apre con alcune pagine essenziali di guerra partigiana: sono la introduzione ideale al resto del racconto che è la storia di un matrimonuo nato male. Un giovane partigiano, Pepo, ha sposato una ragazza, che attendeva un figlio da lui: il dopoguerra porta la disoccupazione, la miseria e la già poco salda unione dei due è già duramente posta alla prova. Vivono di carità (stanno a carico del padre di lui, ex-fascista in continuo dissidio col figlio) nel difficile tempo dei facili guadagni e della borsa nera: una acerbn scontrosità è tra loro, quasi una inimicizia. Nemmeno la sera riescono a super are le cause di litigio e ad amarsi in pace. Attorno a loro l'atmosfera porta poco conforto:, i partigiani si trovano confusi e disorientati. C'è chi lascia il Partito, chi tradisce anche peggio gli ideali con la borsa nera, il furto di residuati bellici e soprattutto con l'assuefarsi ad una vita di rapina e di guerra al prossimo. Conforto dal partito, ne viene poco: si insinua il sospetto che perfino all'interno di questo si facciano i favoritismi; comunque se Pepo resiste a questo genere di dubbi, resta più perplesso di fronte a quello di una cristallizzazione burocratica degli ideali rivoluzionari in cui ha creduto al tempo della Resistenza. Qual'è dunque in questo mondo in crisi, in questo mondo assalito dal dubbio e dallo scoranìento, il sostegno morale, la forza segreta di un partigiano? È, ancora una volta e senìpre quello della solidarietà tra tutti quelli che hanno diviso la esperienza della montagna, che hanno avuto il cuore in 1novimento per gli stessi entusiasmi e gli stessi timori. Sarà questa solidarietà a salvare Pepo dalla brutta fine di Alfonso e del Testina: e tuttavia Pepo, leggendo sul giornale la notizia dell'arresto degli amici per furto dirà: << Quando uno è disoccupato, gli possono venire tutte le idee... la disoccupazione è una cosa tremenda, specie se hai una fan1iglia da mantenere » e la sua comprensione sarà il laccio tirato agli anìici anche oltre le mura della prigione. Ancorchè più deboli di lui conteranno sempre sulla sua amicizia e sul suo aiuto. Tuttavia, avviandosi al lavoro, Pepo << per la prima volta, guardava la fabbrica con un senso di contentezza». È la soluzione, se si vuole del 1nomento di crisi: la fedeltà agli ideali conduce necessariamente a superare la crisi, ogni crisi. È il significato del libro di Cassala, un libro asciutto, essenziale e ben scolpito come nessun altro dei suoi fin' ora. ENNIO CECCARINI [125] BiblotecaGino Bianco

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