Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

un uomo come me, e come gli altri. Ecco tutto. Non pensavo a perdonarlo perchè non pensavo ad accusarlo. Lo amavo come prima. Più di prima. Perchè ora, forse, lo conoscevo meglio ». Chi voglia rendersi conto di come le . ' . scene apparenter.o.ente p1u accessorie assumano, nella narrativa di Soldati, un significato evocativo lucido e preciso, un rilievo quasi inesplicabile, potrà fermare l' attenzione sul penultimo capitolo di questo Vero Silvestri. Vi si descrive un banchetto di camerieri in un albergo alpino, ·con un vecchio squallido e disgustoso che canta, in francese, delle canzonette fin de siècle, e rivolge a Peyrani una frase insignifìcante (che egli poi ripeterà fra sè pitt volte, durante la notte, fin quasi all' ossessione): << On coniprend que vous aimez bien la musique, Monsieur! ». C'è, in quella scena, un'amara, patetica nostalgia per il vecchio Piemonte (di cui la memoria di Silvestri, nel racconto, è poco meno che un simbolo); un'atmosfera trasognata, paurosa, quasi magica, come nei ricordi d'infanzia. È, forse, il solo episodio che evada dallo stretto cerchio ambientale in cui si svolge la narrazione; e tuttavia il lettore vi troverà alcune delle pagine più belle e più tipiche di questo racconto, che ci sembra abbia tutti i requisiti per restare tra le cose migliori di Mario Soldati. NELLO AJELLO MARLETTAPAoLo: Un angelo si traveste, versità di condizioni storiche e culturali ed. Vallecchi, Firenze 1957, pp. 300. in cui sono venute delineando nei loro Con questo libro, in cui ha raccolto un romanzo breve (che dà il titolo all'intero volume) ed alcuni suoi racconti, lo scrittore catanese Paolo Marletta ha vinto nell'inverno scorso il premio letterario che la sua città ha dedicato, con degno riconoscimento, alla men1oria di Vitaliano Branca ti. L'accostamento dei due nomi, e meglio ancora dell'opera del Marletta a quella che manifestò la compiuta personalità artistica di Brancati, il Don Giovanni· in Sicili'a, serve tuttavia a segnare non già una continuità d'interess_i spirituali e l'insistenza su una formula letteraria, quanto piuttosto a marcare una differenza fra due fisionomie interiori, che è poi differenza d'ordine psicologico e stilistico collegata alla dicaratteri prima l'una e poi l'altra espressione artistica dei due narratori siciliani. Formatosi a contatto con un ambiente giornalistico, in cui fermentavano ancora gli umori << stra paesani » di Longanesi e di Maccari, con il loro gusto mordente e un po' acre di ironia e di tosco-romagnolo << spirito bizzarro >>, Brancati finì col riconoscere nel costume stesso della prov ineia meridionale, da cui egli proveniva, il nucleo generatore della sua ispirazione più schietta, in cui il << gallismo » valeva come carica ossessiva di tutto un mondo di emozioni, comprensivo persino degli atteggiamenti politici. Il percorso ideale di Brancati, la sua << riscoperta » della società meridionale, richiama così (benché i suoi motivi siano trasposti in tutt'altra chiave narrativa) l'esperienza com- [121] BiblotecaGino Bianco

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