Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

con cui il principio di libertà viene ogni volta chiamato a guidare l'indagine e lo sforzo di comprensione degli eventi politici, del più ampio processo storico, del destino, in una parola, dell'uomo. In una epoca in cui, con il pretesto che è della libertà sostanziale e non di quella così detta formale che ci si deve preoccupare, si tende costantemente a mettere in secondo piano le questioni di libertà; in un'epoca Jv1ARIOSoLDATI: Il vero Silvestri, Milano, Garzanti, 1957. Il ritorno di Soldati ad un'attività letteraria intensa e produttiva, dopo una 1 unga pausa, risale ormai ad alcuni anni; ed ogni suo libro non manca di suscitare, in sede critica, una serie di interrogativi connessi all'indole stessa dello scrittore, alla sua singolare modernità di sentire e di narrare, accoppiata ad una decisa refrattarietà nei riguardi delle formule e delle << mode » letterarie più correnti (in - Italia, almeno). Una cosa è, tuttavia, innegabile: che Soldati sia andato costruendo di sè, specie in questi ultin1.i anni, con una prova dopo l'altra, una figura di narratore di sicuro talento, di alta e spesso personalissima bravura, capace di farsi seguire e ammirare anche nelle sue espressioni accessorie, << minori ». Ogni ' . suo racconto o romanzo e, insomma, comunque lo si giudichi, una cosa tutta da leggere con ininterrotto interesse, e non di rado con un piacere pungente, spesso per nulla letterario, inconsciamente legato, anzi, a quello che potrebbe sembrare in cui tutti o quasi sembrano disposti, ansiosi anzi di barattare qualche sia pur modesto passo in avanti nel campo della stabilità politica, o della giustizia distributiva, o dell'eguaglianza sociale, o della sicurezza economica con l'interezza stessa della propria libertà, queste pagine di Riccardo Bauer vengono come una ventata d'aria fresca in un'atmosfera stagnante di palude. ALBERTOAQUARONE il requisito meno profondo della vena soldatiana: ai suoi << intrecci », ironici, complicati, astratti, ossessivi. A volte il meccanismo è sobrio, perfetto, e la resa psicologica e artistica attinge livelli veramente insoliti (come ne La giacca verde); pi11 di frequente, l'esercizio di una fantasia troppo fertile e di una penna troppo veloce sembra rompere tutti gli argini, e le doti migliori del Soldati - soprattutto la sua prestigiosa facoltà di commento e di vivisezione psicologistica degli uomini e dei fatti - finiscono per essere utilizzate fino allo spreco, fino ad un virtuosismo vistoso e alla lunga soffocante (si pensi a molte parti delle Lettere da Capri). Ma anche qui si tratta quasi sempre di una letteratura di pregio non comune: per la sua generosa e naturale capacità di analisi psicologica, il suo estro innegabile, la sua trasparente sen1plicità di linguaggio (che contrasta curiosamente con la complessità imprevedibile dei suoi atteggiamenti morali), per il suo gusto divertito della relatività e mutevolezza di pensieri e sensazioni, per la sua esuberante abilità nel tuffare il lettore nel bel mezzo [118] BiblotecaGino Bianco

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