tempo, ma per indicare in ogni periodo storico il momento dell' anti-libertà o del1' autorità che dir si voglia. Quanto una tale estensione del concetto di fascismo sia arbitraria, e quanto invece giustificabile e proficua, può naturalmente costituire materia di discussione. Mi sembra assai dubbio tuttavia che essa possa giovare ad una più approfondita comprensione di questo fenomeno che abbiamo vissuto e che, per tanti aspetti, viviamo tuttora; per la quale comprensione sarà invece più utile circoscrivere il problema e, pur alla luce di certi princìpi ideali e,ternamente ricorrenti, analizzare l'esperienza fascista come esperienza originale e caratteristica di un certo periodo storico, di un certo clima morale, di certe strutture politiche, economiche e sociali. A questo punto tuttavia va rilevato che il Bauer, se nel trattare (e quando lo fa, di solito incidentalmente) del problema delle origini del fascismo e della sua attuazione storica, tende per lo più a indulgere in generalizzazioni che trovano nella sua vigorosa interpretazione etica del fenomeno la loro giustificazione; nel1' affrontare i var1 problemi della vita politica italiana del periodo post-fascista dà prova di una maggiore inclinazione all'individuazione ed all'esame delle ragioni più immediate e particolari di certe situazioni e dei motivi contingenti dell' azione degli uomini. Certe sue osservazioni, specialmente a proposito del << clima » in cui si svolge la vita politica italiana e che la caratterizza, sono di un'estrema precisione e lucidità e andrebbero lette con attenzione e meditate; ma la varietà dei temi affrontati, e la complessità della loro trattazione è tale che sarebbe impossibile qui farne un rendiconto. Qui vorrei ricordare soltanto certe sue acute analisi delle deficienze dei partiti di massa italiani, intendendo per tali DC, PCI e PSI, come partiti di governo, deficienze che in altri tempi si sarebbero chiamate mancanza di << senso dello stato >> e che il Bauer, a un certo punto, così sintetizza: << I grandi partiti di massa ci appaiono oggi come macchine non interamente adeguate alle esigenze della politica costruttiva governativa cui debbono servire. In essi ancora troppo appare prevalente l'impronta di strumenti di combattimento: la loro forza, il loro prestigio son tutti nell'analitica ed unilaterale concezione dell'interesse particolare cui intendono servire, di un ~nteresse di classe o di categoria cioè, laddove le loro funzioni di governo richiederebbero il prevalere di una mentalità sintetica, di una capacità di universale valutazione degli interessi t·. Osservazioni scritte nel 1946, ma che conservano ancor oggi piena validità: con piena certezza per quanto riguarda la democrazia cristiana, ma con ogni probabilità anche per quel che riguarda gli altri due partiti di massa nel caso che dovessero nuovamente trovarsi investiti di responsabilità di governo. Ed ancora una osservazione, pur essa del '46 e che conserva tuttora la sua attualità: << La polemica si sviluppa costantemente non sul piano dei problemi concreti di governo - che sarebbe realmente costruttiva -- ma si sposta immediatamente sul piano ideologico e si risolve in un processo alle intenzioni che è assolutamente negativo e senza possibile conclusione che non sia la rottura del compromesso ». Ma il valore peculiare di tutto il libro del Bauer sta sempre, a mio modo di vedere, nel vigore morale, quasi esasperato,· l117J Bibloteca Gino Bianco
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