Gran Bretagna, fu chiuso con un energico chiarimento del Segretario cli Stato, col quale si rese noto che Nixon aveva parlato a titolo personale: ma restò ferma in tutti l'impressione che questo gioco alterno di affermazioni e di smentite non indicasse soltanto un'in.certezza dei circoli respo11sabili americani ma anche un mancato chiarimento totale tra gli alleati occidentali. E l'inquietudine s'accrebbe quando, qualche giorno dopo, in seguito ad una riunione preliminare a Parigi dei Ministri degli Esteri francese, inglese e americano, si vide Eden partire improvvisamente jn aereo alla volta di Londra, per prender parte ad un Consiglio dei Ministri, convocato in seduta straordinaria, contro ogni tradizione britannica, per la dome11ica. Era accaduto che Bidault aveva chiesto ancora una volta un massiccio intervento americano e Dulles aveva replicato che il potere di deciderlo era nel solo Congresso, ma che nelle conversazioni s'era delineata la possibilità di un intervento aereo concordato, inglese, americano, australiano e francese, la possibilita cioè di quella famosa azione comune dietro - - cui gli Stati Uniti avevano fino a quel momento celato la loro riluttanza. È difficile dire, allo stato attuale della documentazione, se il Presidente Eisenhower e il governo australiano erano d'accordo sulla iniziativa; ed è altrettanto difficile stabilire se data l'imminenza dell'incontro a Ginevra (la Conferenza doveva avere inizio il 26 e la riunione straordinaria del Con- . siglio dei Ministri britannico ebbe luogo il 25) vi fosse effettivamente l' intenzione nei francesi e negli americani di porre in atto la decisione di un intervento aereo-navale concordato o se essi non pensassero piuttosto di recarsi a Ginevra per minacciare l'intervento stesso, ove mai i comunisti non si fossero decisi ad un'immediata cessazione delle ostilità. Certo è, invece, che il governo inglese mantenne la sua risoluta opposizione contro ogni mossa che potesse pregiudicare il buon esito dell'incontro e f11 per questa opposizione che il tentativo della Francia di impegnare apertamen~e i suoi alleati fallì per la seconda volta. Resta da vedere q11ali erano i moventi ,deidirigenti francesi e se nel loro progetto non fosse qualcosa di valido. E poichè sembra doversi escludere che in essi fosse l'intenzione di estendere il conflitto indocinese a guerra generale (dal momento che le stesse persone che chiedevano adesso •che si facesse qualcosa avevano d11emesi prima ottenuto a Berlino che si convocasse la Conferenza di Ginevra onde trovare una soluzione pacifica) non pare che vi sia altra spiegazione logica se non [109] Bibloteca Gino Bianco
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