Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

per tutti e non soltanto pei francesi. Il Presidente Eisenhower che solo il 10 marzo, alla vigilia cioè dell'inizio della battaglia di Dien-Bien-Fu, aveva dichiarato di considerar un fatto tragico un eventuale intervento degli Stati Uniti in Indocina, dichiarava il 18 che se i cinesi si fossero mescolati direttamenfe alla lotta ciò avrebbe mutato i dati del problema e che quindi egli, p11r assicurando il pi11ampio rispetto della costituzione, si riservava di decidere secondo gli sviluppi della situazione. In realtà i dirigenti americani) che avevano sempre sostenuto l'importanza strategica fondamentale della penisola indocinese nella difesa .dell'arco del Sud-Est asiatico, che avevano mostrato la più piena fiducia nei francesi e nel loro modo di condurrt la guerra e che quest'ultima avevano cercato di aiutare con ogni mezzo e se n'erano accollato il costo economico per la massima parte, si trovavano adesso stretti tra la prospettiva di una sconfitta irrimediabile e lo stupore della loro opinione pubblica che per più anni s'era accomodata assai bene all'ottimismo ufficiale e che difficilmente avrebbe potuto accettare, da un giorno all'altro, un intervento diretto nel conflitto. Ciò spiega la grande preoccupazione degli uomini del Dipartimento di Stato e del Pentagono, il tono grave delle loro pubbliche dichiarazioni e insieme la timidezza a prendere risoluzioni pratiche: era uno stato d'animo di timore del peggio e di smarrimento che ben si poteva leggere nella frettolosa riu- , nione alla Casa Bianca dei principali leaders parlamentari e dei capi della difesa, nella perentorietà delle affermazioni (il sen. Wiley, presidente della Commissione degli Affari Esteri, disse allora che l'Indocina si doveva difendere sul campo di battaglia e non perdere in una conferenza), nella decisione, infine, di inviare sul famoso campo di battaglia solo assistenti tecnici . e equipaggiamento militare. Il 22 marzo, intanto, il capo di stato maggiore generale francese, Ely, raggiungeva Washington per avervi importanti colloqui: il governo francese, resosi conto dell'estrema gravità della situazione militare e: delle rovinose conseguenze politiche di una sconfitta, sembrava .disposto a ricorrere ai rimedi estremi e a sollecitare un intervento americano. Pare, infatti, che il generale Ely esponesse ai partners americani tutta la drammaticità degli avvenimenti e dicesse che senza importanti aiuti degli alleati la Francia sarebbe stata costretta a cedere, aggiungendo che egli non era autorizzato ad accettare meno di un intervento diretto, aereo e navale, degli Stati Uniti; [106] BiblotecaGino Bianco

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