sulla sinistra tra il '47 e il '51 (perdite che solo il meccanismo elettorale degli apparentamenti aveva impedito che si tramutassero in un'ec,atombe di deputati) e comunque erano travagliati da una crisi interna, nella quale giocav,ano insieme divergenza di valutazioni di politica estera e lotta per il controllo del partito; e i comunisti, finalmente, allontanati dal potere da più anni, chiusi in un forzato isolamento, avevano visto declinare le loro fortune politiche, avevano più di ogni altro sofferto della legge elettorale del '51, aveva110perso finalmente contatto con le basi operaie, cl1e non li seguivano più nelle esasperazioni massimalistiche. In compenso, al Parlamento l'opinione moderata era assai più numerosa di quanto non fosse stata mai negli anni precedenti al '51 e costituiva un apporto indispensabile per la costituzione di una qualsiasi maggioranza. Tutto andava nel migliore dei modi; nel migliore dei mondi possibile: il trionfo di Candide benpensante. V'era, tuttavia, un rovescio a questa faccia della medaglia, a questa visione idilliaca, un rovescio che forse non turbava i sogni dei conservatori, ma che non per questo esisteva meno e che li avrebbe certo assai pre• sto risvegliati. L.a frequenza delle crisi ministeriali che s'erano succedute fino al giugno '53 (e che pa!evano creare un'altra ragione di somiglianza nel costume della IV con la III Repubblica) sembrava a molti una nuova conferma della malattia d'un regime che alcuni tenevano incurabile e di cui altri volevano una sollecita e profonda riforma. L'uomo per così dire di sinistra poteva incontrare nella realtà d'ogni giorno troppi motivi per dolersi di un'involuzione grave della situazione, troppe ragioni di scontentezza e di protesta. Nel campo della politica economica s'era percorsa una strada decisamente conservatrice, che aveva condotto o pareva aver condotto alla stagnazione più desolata: l'ambizioso Pian de modernisatio11, et d' équipement aveva subito non solo dei ritardi nella realizzazione ma anche delle modifiche abbastanza importanti, a tutto beneficio degli interessi p,articolari; l'agricoltura era invecchiata e soprattutto irretita nel gioco di rovinosi protezionismi; la produttività industriale era assai diminuita; i meccanismi della distribuzione costituivano sempre più una sorta di tabù intoccabile, terribilmente dannoso al tono generale della vita economica; il valore della moneta era sottoposto ad un continuo processo di svilimento, con danno evidente dei ceti più disagiatiG [94] Bibloteca Gino Bianco
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