allineamento costante della realtà, in modesti intervalli di tempo - come quello del biennio 1955-S6- alle proposizioni di un modello di sviluppo di assai più vasto respiro qual'è lo Scliema decennale. Si potrebbe anzitutto osservare, in proposito, che una presupposizione del genere gode evidentemente dei medesimi limiti di validità, sia che l'analisi comparativa si circoscriva a pochi, determinati elementi, sia cl1e ne consideri un più vasto numero. Ossi1, la liceità in questione non può f~rsi dipendere dalla maggiore o minore estensione del campo dell'osser- • vaz1one. Naturalmente, però esistono motivi più validi di una semplice formula astrattamente logica - che potrebbe avere soluzione del tutto negativa - per cui è parso opportuno intrattenersi sugli argomenti qui considerati. In primo luogo - senza voler per.altro approfondire la questione in questa sede - si nutre la convinzione che certe difformità di comportamenti interdipendenti - quali essi si manifestano realmente e quali, invece, sono stati ipotizzati in uno schema di sviluppo - finiscano per addurre a situazioni irreversibili, o soltanto difficilmente reversibili, per le quali si impongono - ,a parità di fini - sostanziali mutamenti di politica economica. In secondo luogo, è possibile richiamarsi al fatto che alcune delle ipotesi avanzate nel corso delle precedenti considerazioni, si riallacciano ad una situazione che si è effettivamente manifestata nella concreta esperienza italiana per un periodo di tempo relativamente molto più lungo del biennio 1955-56. Si allude allo sviluppo dell'economia italiana verificatosi nel quinquennio 1950-55, le cui caratteristiche - .ampiamente illustrate nel noto e documentato studio della Lutz (27 ) - corrispondono appunto a quelle che qui si sono ritenute attribuibili al biennio considerato. In sostanza, in questa sede - a contrastare un certo diffuso ottimismo sulle prospettive future e, insieme, sull',attuazione del Piano Vanoni - si è inteso ribadire che << la continuazione in futuro di alti tassi di sviluppo per .il reddito e gli investimenti non garantirà, per sé sola, una soluzione sufficientemente rapida del problema della disoccupazione» (28 ). ( 27 ). V. C. LuTz, << Alcune caratteristiche dello sviluppo economico in Italia ne) quinquennio 1950-55 », in: Moneta e Credito, Voi. IX - N. 36 (pag. 255 e segg.). ( 28 ) V. C. LuTz, op. cit., pag. 251. r111 Bibloteca Gino Bianco
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